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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su Spiriti e folletti tra Castro e Porto Miggiano di Angelo Micello


Commenti su In una parola, questo è il Salento di Giulia d'Amore di Ugento

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È una parola lunga, ma necessaria. É bello legarsi ai ricordi, anche da lontano. Allora capisci che non sei mai sola, ci sono altri che hanno gli stessi ricordi, la stessa lunga parola. Grazie all’autore.

Commenti su Istruzioni per non tediare un vegetariano di Raffaella

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E mi regali un sorriso, caro Paolo. In un mondo materialista come questo, l’uomo è ciò che mangia. Figurati cosa si penserebbe di un asceta! E di un musulmano che non mangia carne di maiale o di un cinese che mastica rane al cioccolato? La libertà di scelta, anche nell’alimentazione, è spesso motivo di sospetto e curiosità. Se anche tu non esternassi i tuoi gusti a tavola e poi il tuo piatto venisse monitorato da occhi affamati di chiacchiere e pulpiti, bèh, anche il silenzio imbarazzante del tuo vicino di forchetta ti farebbe andare di traverso quel ciuffo di cicorie appena addentato.
Quando saremo a pranzo insieme, ti dimostrerò la mia totale democrazia in fatto di scelte alimentari, sempre che tu non abbia origini cinesi.
Un consiglio spassionato: non accettare mai un invito a tavola da parte di mio padre!

Commenti su Una conferenza su Ipazia di Alessandria d’Egitto a Galatina di Gf.Todico

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Mi dispiace molto non essere lì ad ascoltare il ricordo di Ipazia ,vera Martire del cristianesimo . Per chi volesse controllare come la Chiesa cattolica celebra ancora oggi i mandanti del suo omicidio sono possibili molte soluzioni, ma un breve capolavoro di furbizia ed ipocrisia sta in http://www.donbosco-torino.it/ita/Kairos/Santo_del_mese/03-Marzo/San_Cirillo_di_Gerusalemme.html
Nessun accenno ad Ipazia , semplicemente si fa passare San Cirillo come un perseguitato (sic) dalle maldicenze dell’epoca!. Il sito è quello di Don Bosco. Accostare il nome di chi difendeva comunque l’infanzia al mandante quantomeno morale di un omicidio così barbaro e truce è veramente impagabile.

Commenti su Il Mangialibri/ Se … di Raffaella

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Uno sguardo fuori dalla finestra defibrilla un cuore letargico e gli rende primavera. L’uomo è un animale sociale, si sa, ed è per questo che qualunque gesto compia senza effetti sugli altri e qualunque pensiero meraviglioso formuli soltanto nella sua mente, egli si sentirà solo, irrealizzato, perso. Se poi a questo si aggiunge la mancanza di un amore, il quadro clinico si fa più serio. Il mondo è fatto di metà in cerca di altre metà, di interi che anelano l’eterno, di cuori d’inverno in attesa del disgelo. E’ una legge della natura. Michele cuce sul protagonista ognuna di queste verità e le rende splendidamente reali attraverso la contemplazione di oggetti e sensazioni che gli rimandano lo sfocato senso della sua realtà. Nascono così ricordi familiari, rimpianti virili e passioni umane. L’amore, così come il non amore, poetizza l’istinto e la ragione, accende e spegne speranze come giorni e notti impazziti. Ma è l’autore chiamato a far luce ed egli lo fa premendo l’interruttore di un principio portante: amare se stessi per amare il mondo.

Commenti su Salento a tavola. La patata novella Sieglinde di Galatina di Carlo de Michele

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propongo che massimo vaglio venga definitopatrimonio universale da parte dellUNESCO!

Commenti su Istruzioni per non tediare un vegetariano di Linda

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E’ originale l’approccio ironico al tema,di tipologie di aggressioni psicologiche subite da chi è vegetariano se ne potrebbero elencare anche molte altre,purtroppo.Vorrei solo sottolineare il fatto che essere vegetariani (o ancora meglio vegani) non è una scelta,ma un dovere morale,perchè l’alimentazione onnivora implica la prigionia,la tortura e l’assassinio di milioni di animali,pertanto credo che,senza superbia,un vegetariano abbia tutti i motivi e i diritti di ritenersi moralmente più elevato di chi non lo è.

Commenti su Istruzioni per non tediare un vegetariano di Poppi

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la frase che più mi innervosisce è “non sai cosa ti perdi”
ma io dico ma secondo te non ho mai assaggiato un pezzo di carne in vita mia?
lo so benissimo cosa mi perdo e ne sono fiera oioi de!


Commenti su Il pavimento della cattedrale di Otranto di sonia colopi

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Molto appropriato l’accostamento tra Dante e Pantaleone, tra due grandi che ci hanno lasciato due opere grandiose ed eterne a conferma di quanto il genio diventi bene dell’umanità senza confini di spazio e di tempo.
Profondo è il monito lasciato all’umanità che dovrebbe più spesso e con più serio impegno meditare e riflettere.Questo scritto suscita il desiderio di accostarsi ancora alle due opere per apprezzarne il profondo messaggio ed la bellezza dell’arte. Complimenti!

Commenti su Istruzioni per non tediare un vegetariano di sonia colopi

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Simpaticissimo! Io non sono vegetariana ma adesso so cosa non debbo fare quando ne incontro uno! Ironia e simpatia sono armi vincenti.
Bravo e complimenti.

Commenti su Una mostra per descrivere il culto di S. Irene a Lecce di sonia colopi

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A me piace pensare che quel che si sa non basta mai e che la sete di apprendere accompagna il nostro vivere.Conoscere dà gioia, definisce la nostra identità, dà voce a quel che ci circonda, che pare silente, ma ha voce ed è si “dinamica” e sempre in itinere.Aderirò all’iniziativa e la farò conoscere. Bravi e complimenti.

Commenti su Il teatro di Nardò Nostra di Raffaella

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A questo punto credo proprio che dovresti parlare un po’ più di te, non fosse altro per riempirci d’orgoglio e per rispolverare la gloria delle tante intelligenze del Salento, non meno delle altre la tua. Non è facile scrivere per il teatro e portare a casa tanto successo. La curiosità comincia a fare banchetto della mia già famelica mente e giuro che, ad aver saputo in tempo utile della replica di ‘Don Galeazzo da Lucugnano’ stasera al Paisiello, mi sarei fiondata nelle prime file già da adesso.
Marcello, umile apostolo dell’arte, leggendo queste parole si sentirà un po’ a disagio, ma è in errore. Se è vero e giusto che tutti dovremmo adoperarci per bilanciare e sottomettere le brutte notizie con le buone, l’ignoranza con la sapienza, la volgarità con la buona educazione, la barbarie con l’arte, il vuoto con la ricchezza, è anche vero che i talenti devono emergere con il diritto della loro preziosità e con il dovere di dare fiducia e speranza agli uomini di buona volontà. Tutti i lettori di Spigolature la sventolano con fierezza e gratitudine, tutti i conoscitori(gli amici, non ne parliamo!) di Marcello, invece, maneggiano con cura il carico prezioso del suo essere rispettando l’umiltà che ne riveste ogni più piccolo tratto. Marcello è un amante perfetto del sapere, del nuovo, dell’antico, dell’attuale, dello storico e del virtuale. Sembra sia nato per capire e ricercare. Niente dei frutti di questa sua straordinaria passione è mai stato riposto nella madia o sotto il materasso, ma sempre messo a disposizione di tutti, magari solo sfumando il nome di provenienza. Mi spiace per te, Marcello caro, ma per quanto tu voglia mimetizzarti, ti do una brutta notizia: non puoi nè mai potrai. Non me ne volere. Sei la schiuma che adorna l’onda e che anche col mare calmo, non può non rinfrescare la riva.

Commenti su Ardire si esibisce al teatro Paisiello di Lecce di Raffaella

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Un plauso a voi che fate delle parole fatti e che in un periodo di crisi di valori, oltre che politica, economica e sociale,(noi italiani non ci facciamo mancare niente!), riuscite a tirare fuori a mani nude il meglio che c’è in ognuno. Diamo merito ai giovani e ringiovaniamo le aspettative e i meriti di tutti! In bocca al lupo!

Commenti su Quando Dante De Giorgi recensì “Cantavamo Contessa” di Raffaella

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Quanta naturalezza in questi righi di recensione! Dante sapeva di dover concorrere eppure non fece altro che essere se stesso: un colto maneggiatore della penna, un appassionato lettore di libri, uno spiritoso osservatore della vita e un interlocutore tanto intelligente da riuscire a introdursi nel giudizio vincente della giuria grazie alla sua raffinata semplicità. Alfredo doveva proprio essere per lui un monumento da venerare e un piacevole filtro attraverso cui vedere la vita a colori.
E’ davvero strano pensare che un uomo simile abbia privato il mistero dell’esistenza umana del suo straordinario contributo.
Meno male che a noi e a chi lo ha amato sono rimasti i suoi scritti da ripassare ogni volta che ci attraversa il dubbio sull’esistenza dell’anima!

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Commenti su Quando Dante De Giorgi recensì “Cantavamo Contessa” di Sara

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Questa recensione è davvero calzante e l’elemento amichevole, in aggiunta a quello della competenza del suo autore, la rende ancor più adatta e piacevole. Riesce a descrivere, senza tuttavia raccontare, il libro nei suoi aspetti più significativi : il viaggio e tutto ciò che questo porta con sè, la cultura del tempo fatta di musica, libri e passioni, e non ultimo i sentimenti sia del singolo che di un’intera generazione…
Insomma è stata un buon punto di partenza per il meritatissimo premio!!
Sara Cherubini.

Commenti su Qualcosa alla rovescia di Raffaella

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Il difetto, la piccola pecca è l’interruttore del divertimento e della comprensione caritatevole altrui. Meno male che li hai fatti sorridere un po’ questi due! Conosco il tipo di persone, musone e burbere, e conoscendo sorattutto te, anima empatica e di sovente sulle nuvole, capisco quanto sia stata cosmica l’urgenza del rito sigaretta-caffè della tua domenica.
A pensarci su, quell’etichetta in bella vista potrebbe diventare moda, il tabaccaio potrebbe sentirsi finalmente meno sfigato e forse la grigia barista, dopo essersi confrontata con quei minuscoli scritti su tecniche di lavaggio e prelavaggio, potrebbe aver avuto la conferma della sua bravura casalinga. Mi ricordi tanto qualcuno che conosco, amico mio, e… Acc, Paolo, mi ricordi anche che devo fare il bucato!!!!

Commenti su Il teatro di Nardò Nostra di clementina

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Peccato non poter tradurre efficacemente con le parole quanto impegno, ma anche quanto divertimento c’è stato nel periodo in cui abbiamo fatto teatro.
Oltretutto, la cosa che ha sempre reso molto orgogliosa dell’esperienza è che ci siamo divertiti in modo sano.
Ciao

Commenti su Il teatro di Nardò Nostra di Marcello

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ecco, se proprio volevi riuscire nel tuo intento, ci sei riuscita! rosso come un peperone, per le bellissime parole che tanta confusione ed imbarazzo hanno causato.
Poichè i tuoi elogi sono a scatola chiusa, senza aver letto quelle pieces teatrali che scrivevo per il gruppo con cui ho trascorso i meravigliosi anni della gioventù, mi ripropongo di offrire nei prossimi giorni qualche stralcio. Mi pare di avere il file di “Caterina (la pazza)”, che pur inedita, partecipò con successo al secondo concorso di teatro salentino e vinse anche questa il primo premio. Un’opera difficile, che il tuo acume e la tua dolce femminilità sapranno comprendere e forse apprezzare.
Ogni volta che mi chiedono del teatro che allora portai avanti con Nardò Nostra, rispondo sempre che furono “peccati di gioventù”, piacevolmente e volutamente commessi per divertire e far crescere il numerosissimo gruppo che nel corso degli anni si era avvicinato a me. Con il gruppo però crebbi anche io, impegnandomi a scrivere per loro dei pezzi sempre più elaborati, nel disperato tentativo di abbandonare il più facile dialetto fino ad arrivare alle commedie in lingua. Dalla semplice e divertente “pi lla catena ti lu sicchiu”, una commedia musicale che tanto allietò il pubblico, e di cui ancora canticchio i motivi composti appositamente dal maestro ed amico Toni Saina, arrivai a Miseria e Nobiltà, quindi a Caterina ed a Il castello di Otranto. Ma il destino riservò strade diverse da quelle che allora immaginavo, tanto da portarmi a piacevolmente dialogare con te in questo spazio virtuale.
Grazie Raffaella, ma non sopravalutarmi, per non restare delusa!

Commenti su Affaritaliani.it – un ponte tra la Puglia e il resto del mondo di marcella

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Complimenti vivissimi!!!! Bravi! vi seguo sempre con molto interesse ed anche con affetto da salentina “trasmigrata” in Sicilia ai piedi dell’Etna!
In questo essere trend e cool…non potete fare qualcosa di più concreto per agganciare la puglia, a me interessa il salento, all’isola sicilia? per esempio migliorare il traffico per raggiungere i bei posti che anche qui ci sono e dare maggiori possibilità ai tanti siciliani che con piacere vengono o verrebbero in salento? è mai possibile che ci sia o l’autobus o l’autobus? il resto è impraticabile per mille motivi. perchè non lavoriamo a pacchetti bilaterali su turismo ed altro? la storia, le invasioni e le contaminazioni degli avi in queste due terre sono state uguali in mille occasioni ed i dialetti leccesi e catanesi-siracusani parlano molto chiaro. Perchè oggi, ci si sente così lontani o diversi?perchè non si comunica in modo diverso? conosco molte immediate risposte che state per darmi, ma vorrei stopparvi dicendo che la storia si costruisce dal basso e che l’unione fa la forza. un abbraccio

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