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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su Mega Eolico a Supersano (Lecce) di una supersanese contro corrente

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Esprimo un’opinione controcorrente. Non sono d’accordo sulle paure generate dalla non conoscenza di nuove tecnologie utili per affrancarsi dalla dipendenza da fonti energetiche molto molto più sporche quali il carbone e il petrolio. L’eolico e il fotovoltaico diventeranno sempre più centrali nel panorama nazionale ed internazionale e chi li vuole ostacolare non favorisce certo il bene della comunità. Avremmo forse preferito l’imposizione di centrali nucleari? Perchè le scelte energetiche non sono poi così ampie… vorrei ricordarlo, il nucleare no per ovvi motivi di sicurezza, ma la scelta su cosa dovrebbe ricadere?
Per chi si lamenta delle sostanze chimiche pericolose presenti nei materiali, tali sostanze sono molto più presenti in comuni dispositivi che usiamo ogni giorno, quali cellulari, televisori, frigoriferi, automobili e quant’altro… dispositivi che compriamo come fossero pane quotidiano e che per giunta non sappiamo smaltire (non bisogna andare molto lontano per vedere che nonostante le isole ecologiche presenti nei comuni questi rifiuti speciali vengono abbandonati per strada o peggio ancora nei campi… per non parlare poi dei rifiuti speciali provenienti da attività lavorative… bisognerebbe nascondersi per la vergogna e invece continuano a proliferare nelle nostre campagne in barba all’ecologia e al turismo!). Le sostanze pericolose sono inoltre presenti nei fumi da combustione, altro discorso di cui vergognarsi… nonostante gli scarti provenienti dall’agricoltura siano ampiamente sfruttabili per produrre energia e biogas, nei nostri comuni amanti dell’ecologia e della natura in determinati periodi dell’anno è una prassi salutare bruciare a cielo aperto scarti agricoli e non in barba della salute di tutti. Il principale prodotto della combustione, la diossina, un cancerogeno acclarato da tempo, così può contaminare i nostri terreni e i nostri prodotti “biologici”. E mi chiedo, dove sono i nostri sindaci che nella stragrande maggioranza dei casi sono medici prestati alla politica?
Cari signori, non è questione di eolico e fotovoltaico, ma di ignoranza culturale e di cattivo costume (per non dire di maleducazione). Voglio ricordare che le regioni alpine del nord istallano questi impianti e stanno puntando all’autosufficienza energetica, e non è poco in questo periodo di austerity.


Commenti su Una nuova realtà culturale per il Sud della Puglia, la Fondazione Terra d’Otranto di luigi fersini

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Per noi Salentini queste sono sempre notizie eccellenti, auguri e buon lavoro.

Commenti su Tutino. Un antico e suggestivo borgo nel comune di Tricase (Lecce) di ROCCO

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Deliziosa e interessante ricostruzione, e’ sempre affascinante acquisire nozioni storiche della nostra terra. Continuate ad appassionarci, grazie.

Commenti su Una nuova realtà culturale per il Sud della Puglia, la Fondazione Terra d’Otranto di raffaellaverdesca

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Quante volte ho sentito rivolgere a cantanti originari della nostra terra frasi del tipo: “Ma la Puglia sforna così tanti artisti?”
Sorrido e annuisco pensando a quanto completa sarebbe questa osservazione se applicata alla parte semisommersa del nostro iceberg culturale regionale. Tante le sorprendenti realtà creative tra artigianato, musica, poesia, teatro, letteratura e archeologia. Leggere l’affisso di una nuova e già promettente Fondazione culturale come quella qui presentata da Marcello Gaballo, mi riempie di fierezza nazionale e di soddisfazione oltre confine. Colgo nell’elenco dei componenti del Consiglio di Amministrazione di “Terra d’Otranto’ nomi conosciuti e apprezzati grazie anche a Spigolature: il mio in bocca al lupo a tutti voi e un attestato personale di profonda ammirazione per tutti coloro che collaboreranno a far brillare un po’ più la nostra cultura e a smacchiare il nostro senso di appartenenza.

Commenti su Una nuova realtà culturale per il Sud della Puglia, la Fondazione Terra d’Otranto di Rocco Boccadamo

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Congratulazioni, Marcello. Hai messo a dimora un’eccellente pianta culturale, che darà frutti copiosi.

Commenti su Una nuova realtà culturale per il Sud della Puglia, la Fondazione Terra d’Otranto di toto' borgia

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auguri,sara’ una forte fondazione nata sotto il segno dell’ariete.

Commenti su Oggi più che mai ho tanto bisogno dei miei Ulivi… di Chiara Idrusa Scrimieri

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Cari amici,

gli DEI sembrano voler bene agli ulivi della Statale 16 e al Movimento “SALVIAMO GLI ULIVI DEL SALENTO”, che tra web e media si adopera per salvarli da circa un mese, sostenendo e diffondendo la petizione online promossa da Angelo Amato (Olivinopoli), Roberto Guido (quiSalento) e Danilo Lupo (Telerama), che vanta oltre 2200 firme raggiunte e un grosso seguito di contatti e sostegni (http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2012N21915).

Una croce greca incisa su una parete e tracce di quella che potrebbe essere un’antica vasca parlano chiaro nel ritrovamento di un ambiente ipogeo, una cripta probabilmente protocristiana, nei pressi della Statale 16, come sapete interessata da un progetto di ampliamento a 4 corsie che porterebbe all’abbattimento di 8000 alberi di ulivo. Il ritrovamento resta non lontano dall’Abbazia di Centoporte, lungo l’antica strada che univa Lecce a Otranto passando per i vecchi casali andati distrutti di Torcito, Anfiano, Palanzano e San Basilio. La realtà è emersa grazie al sopralluogo delle associazioni Nuova Messapia, Forum Ambiente e Salute e Coordinamento Civico per la Tutela della Salute, del Territorio e del Cittadino. I volontari si trovavano in zona per monitorare gli ulivi destinati all’espianto, imbattendosi nel sito archeologico, che, in base al progetto del nuovo tracciato stradale, verrebbe completamente cancellato, trovandosi a pochi passi dal limite della strada esistente. La documentazione fotografica è stata già consegnata alla Soprintendenza per i Beni Architettonici. Il Movimento SALVIAMO GLI ULIVI DEL SALENTO, che ha nell’omonimo gruppo su Facebook il suo quartier generale virtuale, chiede pertanto l’intervento diretto dell’Università e della Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici, affiancandosi alle istanze dei giornalisti che seguono gli eventi, chiedendo di valutare il valore e la rilevanza di quanto scoperto. Il ritrovamento costituisce un nodo cruciale della vicenda che riguarda gli Ulivi, cui le Istituzioni sono chiamate ora più che mai a rispondere con responsabilità, a partire dalle domande poste dai cittadini all’indomani della scoperta di segature irregolari a danno di decine di alberi d’ulivo, svelando che nel progetto di ampliamento non era stato pianificato affatto alcun reimpianto, se non per i soli 268 ulivi dichiarati monumentali. E’ dunque il momento buono per allargare la riflessione e capire su quale modello di sviluppo intendono investire il Salento e la Regione tutta, se valorizzando il proprio patrimonio ambientale ed archeologico per un turismo intelligente e fuor di retorica destagionalizzato o se spazzando via bellezza e storia a vantaggio del profitto e dello scempio. Intanto, chiamato in causa dagli artefici della scoperta, il professore Paul Arthur, docente di Archeologia Medievale all’Università del Salento, ha ammesso di non aver avuto conoscenza, prima, del sito, ritenendo molto interessanti le fotografie, che rivelano tutt’intorno alla cripta la presenza di probabili trincee con annessi fossati difensivi. Arthur effettuerà a breve un sopralluogo sul posto, per verificare meglio anche la possibile presenza di frammenti di ceramica. Di sicuro ad alcuni esperti quell’insediamento non è nuovo, essendo noto con il nome di “Craunuse”, un sistema di ambienti sotterranei scavati, in parte ancora interrato e in parte distrutto durante i primi lavori della Statale 16, così come si configura oggi.

Il Movimento invita a seguire l’evoluzione degli eventi sul gruppo Facebook, costantemente aggiornato sulla cronaca e divenuto peraltro luogo di vivace scambio d’informazioni e opinioni, grazie al contributo costante di cittadini, esperti, associazioni e comitati. Alla vigilia della creazione di un Comitato di larga base per il monitoraggio sulla sorte degli ulivi della Statale 16, vi invitiamo ancora a firmare e diffondere la petizione a loro difesa: http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2012N21915.

Grazie agli Dei e alla straordinaria legge delle combinazioni!

Firmato da Chiara Idrusa Scrimieri ed Emanuela De Giorgi per Idrusa Visual Lab, laboratorio di cinematografia, comunicazione ed arti visive facente parte del Movimento SALVIAMO GLI ULIVI DEL SALENTO.

Chiara Idrusa Scrimieri
info@idrusa.net

Commenti su Una nuova realtà culturale per il Sud della Puglia, la Fondazione Terra d’Otranto di silvanabissoli

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Una notizia splendida, ennesima conferma di quante siano le risorse umane che la Terra d’Otranto ha nel suo seno. Buon lavoro Marcello a te e a tutto il gruppo fondatore anche da parte mia, una “forestiera” che, come tantissimi altri amici, segue le vostre pubblicazioni e iniziative seppure da lontano. Inestimabile è il patrimonio storico-culturale della Terra d’Otranto, conosciuto e da valorizzare, così come sarà per il tesoro ancora nascosto, da far tornare alla luce, anche grazie alla vostra neonata Fondazione.


Commenti su Lecce. Trasformazioni e ampliamenti del convento di Santa Maria del Tempio di Lecce e gli strumenti della Passione di Cristo: araldica religiosa e reliquie « Spigolature Salentine

Commenti su La febbre di Pasqua (Il Venerdì della Madonna) di raffaellaverdesca

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Splendida ricostruzione del mondo interiore di un uomo.
Salvatore Magno trasmette alla sua penna la saggezza dei silenzi e degli spazi, dei pungoli all’anima del lettore e della vivisezione emozionale all’anima del protagonista, Corrado. Il risultato è uno stupefacente ritratto di una vita in pochi righi, incorniciato da notizie preziose su antiche tradizioni e significati religiosi. Virtù di pochi la tua, Salvatore.
L’uomo rimane ancorato ai suoi ricordi, gli unici a dargli pace quando il mare è in tempesta, gli unici ad accoglierlo a riva quando il viaggio è finito.

Commenti su Lecce e gli strumenti della Passione di Cristo: araldica religiosa e reliquie di Francesco Cazzato

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bellissimo articolo!! complimenti Giovanna!!

Commenti su La Via Crucis 2012 e il calvario della quotidianità di armandop

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Non sono cattolico, ma tento disperatamente, senza riuscirci, di essere cristiano, non rinunziando, innanzitutto, alla mia razionalità. Perciò dico semplicemente: se per calvario s’intende, per traslato, una sofferenza non meritata, credo che poco calzanti con Cristo e con gli altri poveri cristi, addirittura per loro offensivi, siano gli esempi del milionario o potente , dei drogati ed alcolizzati, del boss col suo probabilmente passeggero palpito di coscienza (ma quando mai!),della modella famosa e manesca, di tutte le donne bellissime ma che non hanno capito un tubo della vera vita e neppure di se stesse, dell’attore o campione che dimostra di avere la stessa intelligenza delle donne di cui sopra e, questo lo aggiungo io, del politico di turno che corre il rischio tremendo di vedersi ristrutturare o, peggio, comprare a spese altrui la propria casa… Armando Polito

Commenti su Nardò/ Venerdì santo in Cattedrale con I Cantori di Ippocrate di Alfredo Romano

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“Il culmine del lavoro di gregorianista si concentrava nella Settimana Santa, quella che precede la Pasqua, dove ogni giorno, da mane a sera, si stava in Cattedrale per eseguire nel coro ligneo, dietro l’altare, le parti mobili della messa (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e l’Agnus Dei) e quelle immobili (Introito, Graduale, Offertorio, Communio); inoltre salmi, antifone, inni, sequenze e tropi.
I canti facevano da sfondo a infiniti riti liturgici dove altri seminaristi erano stati a loro volta addestrati nello studio degli atti cerimoniali infiorettati da coreografie minuziose di estremo abbellimento, in linea, c’è da dire, col nostro stile
barocco che non appartiene solo alle facciate di palazzi e di chiese, ma anche al nostro modo di vivere, di fare e di intendere la vita. Al confronto, oggi nella liturgia tutto è stato semplificato e ridotto all’essenziale: sarà pure motivato, ma è come se fosse scomparso il mistero di cui i credenti, in fondo, si nutrivano. Le cerimonie del Venerdì Santo, per dire, duravano letteralmente sei ore, un vero tour de force. C’è da dire che la Cattedrale era sempre affollata, i fedeli erano
attenti ai movimenti liturgici e ascoltavano con attenzione i canti gregoriani. Più volte, seminarista adolescente qual ero, ho cantato da solista davanti a quei neretini straripanti con quell’emozione che mi prendeva prima dell’esecuzione che ancora oggi non dimentico”.
da “Piccoli seminaristi crescono” di Alfredo Romano. Nardò, Negroamaro, 2011.

il “POPULE MEUS” che nei primi anni ’60 del secolo scorso eseguivano nel pomeriggio nella Cattedrale di Nardò durante le lunghissime azioni liturgiche in morte e passione del Cristo.

Popule meus è un canto a 4 voci composto nei primi anni ’60 del secolo scorso dal sacerdote musicista don Raffaele Martina di Casarano (Lecce). Qui canto solo la voce dominante. Veniva eseguito dai gregorianisti del Seminario Vescovile di Nardò il pomeriggio del Venerdì Santo quale “improperia” durante la liturgia della Passione di Cristo. Ascoltarlo a 4 voci era proprio bello. Don Raffaele MARTINA era sacerdote coltissimo ed è stato docente nel Seminario diocesano di Nardò. Era un appassionato musicologo e valente compositore di musica sacra. E’ mancato nel 1990. Di Lui mi resta un bel ricordo e perciò voglio darne una testiminianza che, di certo, non è all’altezza, perché manco di esercizio dopo tanti anni.

Ascolto del canto del Popule meus che ho registrato proprio stamane:

Il testo del Popule meus:
Popule meus, quid feci tibi? Aut in quo contristavi te? Responde mihi ! Quia eduxi te de terra Aegypti: parasti Crucem Salvatori tuo.

Traduzione:
Popolo mio, che ti ho fatto? In cosa ti ho contrariato? Rispondimi.
Ti ho liberato dall’Egitto e tu prepari la croce per il tuo Salvatore?

Commenti su Una nuova realtà culturale per il Sud della Puglia, la Fondazione Terra d’Otranto di antonella

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Bene…..una possibilità in più di collaborazione!
Sono salentina….seguo da sempre Spigolature Salentine…..e da anni lavoro per un’importate Fondazione Culturale del nord Italia..che da un po ha voglia di collaborare e sviluppare nuove idee in collaborazione con il nostro fantastico territorio!!….auguroun lunga vita alla fondazione e un sincero “a presto”

Commenti su Nardò/ Venerdì santo in Cattedrale con I Cantori di Ippocrate di .salvatorecito

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da questo stupendo blog……una buona pasqua a tutti


Commenti su La Via Crucis 2012 e il calvario della quotidianità di Rocco Boccadamo

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In rapporto alla quotidianità, l’accezione “calvario” è da tradurre semplicemente, così almeno l’ho intesa io, come patimento, sofferenza, dolore intenso, una condizione, una situazione, da cui nessuno può restare indenne: al di là di quello che appare o si è portati a pensare..
In sintonia con il valore e il significato della Settimana Santa, per uno che crede, non sono invero peregrini gli accostamenti tratteggiati.
Difatti, nei riti della Passione, compresa la via crucis di ascesa verso il Monte Calvario, la chiesa simboleggia l’amore di Dio per gli uomini, senza esclusioni, anche per i nemici, per chi pecca e tradisce.

Commenti su La Via Crucis 2012 e il calvario della quotidianità di armandop

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Il simbolo, se non s’incarna nel concreto, è, per chi ci creda o no, solo uno strumento per tacitare la coscienza e per propiziare quel malinteso senso di tolleranza che, lungi dal redimere, sfocia nell’impunità che è, poi, alla base dello sfacelo attuale, politico, economico e ancor più morale. E continueranno a godere su questa dannata terra, come sempre, i furbi, mentre per i deboli e gli onesti sarà ammannita la solita, millenaria promessa di una vita migliore nell’al di là…Armando Polito

Commenti su La Via Crucis 2012 e il calvario della quotidianità di elsa carrisi

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Ogni essere umano vive il suo calvario come un cammino che lo obbliga ogni giorno a fare i conti con le difficoltà del vivere, ma il calvario più doloroso è sicuramente quello degli onesti e dei poveri in una società individualista che predica bene e razzola male. Riprendendo l’esempio delle “donne bellissime che litigano con lo specchio” e che vivono per questo il loro “calvario”, non penso che sia la bellezza un ostacolo alla comprensione del senso della vita, ma l’ignoranza e la cecità spirituale che colpiscono ovunque, senza distinzioni di genere, di razza, di religione, ecc.
Fino a che vediamo gli uomini divisi in deboli e forti, ricchi e poveri, belli e brutti, ignoranti e colti, onesti e disonesti, nel mondo non ci sarà pace.

Commenti su La Via Crucis 2012 e il calvario della quotidianità di Pier Paolo Tarsi

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Ma si caro Armando, credo che Rocco voglia semplicemente dire che ognuno ha il suo calvario, la sua personale perdizione e infelicità, declinata nel proprio contesto di vita. Resta forse vero però quanto diceva qualcuno: meglio piangere sui sedili di in una rolls-royce che sui sedili di un tram. Attendimo la rinascita tutti a modo nostro :)

Commenti su Pietro Giannone personaggio di rilievo nel nostro Settecento di Alfredo Romano

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Dopo Giulio Cesare Vanini, anche Pietro Giannone sotto le forche caudine dell’Inquisizione. Questi pugliesi eretici adesso sono il nostro vanto ché “libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta” (Il Sommo).

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