Commenti su Lecce. Il monumento a Sigismondo Castromediano di Spigola(u)tori/ Giovanna Falco « Spigolature Salentine
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Commenti su Lecce. Le offese al monumento a Sigismondo Castromediano. Bisogna porre rimedio! di Spigola(u)tori/ Giovanna Falco « Spigolature Salentine
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Commenti su Gazze nel Salento, un delicato rapporto tra avifauna e agricoltura di Così la Gazza ospitò la Strega « Spigolature Salentine
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Commenti su Le gazze, questi poveri bellissimi ed intelligenti corvidi di Così la Gazza ospitò la Strega « Spigolature Salentine
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Commenti su Tutto su “il verde melograno dai bei vermigli fior” di Quanto conviene coltivare il melograno nel Salento « Spigolature Salentine
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Commenti su Il Salento di Francesco/ Tracce di LUIGI CATALDI
ORME (1961)
cammino
lungo la riva
immerso
in tristi pensieri
e il mare
arrovesciandosi
cancella
le mie orme
fatte di nulla
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Commenti su Pubblicazioni/ Voci di strada di Gianni Truvianni’s “New York’s Opera Society” Chapter 36 | Kohlertoilet.info | Share 4 you free
[...] Pubblicazioni/ Voci di strada « Spigolature Salentine [...]
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Commenti su Il Salento di Francesco/ Tracce di armando
E poi qualcuno ancora parla di divisione delle “due” culture!
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Commenti su Cinema/ The Social Network, David fincher 2010 di giulia
ho preso due giorni fa il bluray, l’edizione è double-disk!! lo consiglio a tutti, anche a chi l’ha visto al cinema, perché ci sono un sacco di contenuti speciali!
questo è il sito ufficiale in italiano, molto ben fatto, con notizie sempre aggiornate: http://www.thesocialnetwork-ilfilm.it/
qui invece un canale su youtube con delle clip prese dal dvd: http://www.youtube.com/user/tsocialn
ciao!
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Commenti su Poesia/ Sotto le cravatte un cuore di gianni ferraris
boccadasse è famoso anche per essere l’unico “borgo” rimasto tale pur essendo nel cuore della Genova che si è espansa. Respiri aria di mare, di barche sulla spiaggia. Vedi tetti bassi e immagini Gino Paoli che proprio in quei borghi componeva “c’era una volta una gatta”. Altra storia via Prè, se prosegui arrivi in Via del Campo e De Andrè salta fuori. Proprio lì c’è il negozio che aveva (chissà se ancra possiede) la chitarra che fu proprio sua, di Fabrizio. Era in bella mostra in vetrina, uno si quei reperti invendibili. Incomprabili.
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Commenti su Poesia/ Sotto le cravatte un cuore di nino pensabene
Grazie, Gianni, per queste interessanti integrazioni.
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Commenti su La vera storia di “papa” Galeazzo di Lucugnano di Aldo
non so se al tempo di Papa Galeazzo l’appellativo di “Papa” fosse derisorio. So per certo che almeno fino a 40 anni fa chiamavamo comunemente nostro zio sacerdote: “Zi’ Papa” senza nessunissimo accento derisorio o irriverente ma proprio perché era il “Papa” del paese.
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Commenti su Roberto Ferri, pictor Apuliae di dionino giangrande da nardò
ringrazio l ‘amico marcello gaballo per avermi partecipato “la presenza” di questo “nostro” artista; ma ringrazio soprattutto DIO perché ha scelto Roberto Ferri affinché “anche LUI” possa a trasmetterCi suggestioni, emozioni e profondi sentimenti che solo questa sapiente e sofferta manipolazione della figura umana sotto una luce divina riesce a fare.
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Commenti su Tutto, ma proprio tutto, sui cardi spontanei del Salento di Aldo
vorrei sapere se esiste una versione a stampa di questo interessantissimo “erbario salentino” o se si sta pensando di farla, grazie.
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Commenti su Tutto, ma proprio tutto, sui cardi spontanei del Salento di Redazione
è in cantiere, con altre novità su cui stiamo lavorando e di cui Vi terremo informati
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Commenti su Borbottare? Meglio strulicàre! di Pier Paolo Tarsi
Una di quelle parole che hanno sempre incuriosito pure me. Le precisazioni di Marcello mi paiono giuste, tranne forse il fatto che uno dei due termini (strulicare o sparliggiare) implichi la malattia mentale, tutti strolicano, e tutti sparleggiano ogni tanto, per quanto ne sappia. Ma è pur vero che tutti siamo pazzi. 
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Commenti su Copertino. Il santuario della Madonna della Grottella di Pier Paolo Tarsi
Ottima presentazione di uno dei luoghi più cari ai copertinesi. Ricordiamo, visto che le festività pasquali sono prossime, che alla Grottella (in ragione forse delle caratteristiche dello scenario esposto alle brezze primaverili di cui parla il brano) si radunano i copertinesi nel giorno successivo alla pasquetta, denominato appunto “giurnu ti la urteddha” (giorno della Grottella), per una scampagnata collettiva equivalente al cosiddetto “Riu” dell’area leccese. In questa occasione si consumano durante pic-nic sotto gli ulivi del luogo, secondo tradizione, “li culombe”, ossia dei pani a forma di cesto che contengono all’interno un uovo sodo, evidentemente legati alla simbologia pasquale.
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Commenti su Borbottare? Meglio strulicàre! di armando
A quanto ne so ha ragione Pier Paolo, nel senso che strulicàre non implica necessariamente uno stato mentale patologico, cosa che avviene, invece, per sparliggiàre (può darsi che Marcello sia rimasto imbrigliato nella sequenza primo/secondo).
“Sta sparlièggi”, infatti, significa “stai dando segni di squilibrio mentale”.
Ma sparliggiàre nel dialetto neretino viene usato anche con valore transitivo nel senso di smarrire. L’etimologia di quest’ultimo richiede un discorso piuttosto lungo, per cui ne tratterò nel prossimo post (ora i lettori sanno con chi prendersela…)
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Commenti su Borbottare? Meglio strulicàre! di Pier Paolo Tarsi
Avevo nel frattempo rivisto il mio commento alle parole di Marcello, intuendo che forse aveva invertito la sequenza come nota Armando. Ma anche sparliggiare mi pareva non implicare la follia, se non intesa nel senso blando di vaneggiare. Sparliggiare a me pare significhi parlare a vanvera o a sproloquio in stato alterato (per lo più dalla rabbia) e per conseguenza sembrare un folle. Da qui il senso a volte si allarga anche ai comportamenti e alle azioni, per cui sparliggiare va a significare “comportarsi come un folle”. In ogni caso, professore, ora le tocca far chiarezza con un discorso apposito che con ansia attendiamo 
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Commenti su Borbottare? Meglio strulicàre! di Pier Paolo Tarsi
Mi viene in mente un altro dettaglio: sparliggiare ha a che fare con il “parlare”? Se è così potrebbe significare perdere il filo del logos, che appunto è tanto la parola quanto il discorso e la ragione in generale. Cosa che potrebbe spiegare il doppio richiamo al parlare a vanvera e alla follia. Sono domande, che spero trovino appagamento nel chiarimento che ci darai. Grazie
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