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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su II raduno degli Spigolatori. Domenica 26 giugno a Gallipoli di Giuseppe M.

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Peccato, a luglio sarei potuto venire anch’io. sarà per la prossima volta.


Commenti su II raduno degli Spigolatori. Domenica 26 giugno a Gallipoli di Redazione

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a luglio organizzeremo un’altra tappa e potrai unirti a noi. Finalmente sappiamo chi ci preparerà il tè! Saluti

Commenti su I cavalieri teutonici in Puglia e a Santa Maria al Bagno (III ed ultima parte) di sonia colopi

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Non delude mai il Dott. Gaballo, nella lettura dei suoi articoli, anzi ci sorprende e stupisce ogni volta.
Splendido quest’ultimo lavoro sui “ Cavalieri teutonici nel Salento “, in cui ci offre il frutto di ricerche per noi impensate e lontane dalla nostra vita quotidiana.
Difficile immaginare pagine di storia così gloriose e così vicine a noi, se il Dott. Gaballo non le offrisse, su preziosi vassoi d’argento alla nostra stupita attenzione.
Immagino gli anni affannosi di studio, di ricerca, di impegno profuso, che solo un infinito amore per la nostra terra, fa comprendere, ma i risultati sono sempre di grandissimo pregio e per noi gioiosa scoperta.
Dirgli grazie di cuore è poco, ma non conosco parola più semplice, vera e profonda.
E allora, ancora grazie per il suo fare alla scoperta delle nostre tradizioni, cultura, storia ancora sconosciuta a cui solo lui sa togliere magistralmente il velo che ancora la nasconde.
Sonia Colopi

Commenti su I cavalieri teutonici in Puglia e a Santa Maria al Bagno (III ed ultima parte) di Redazione

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La ringrazio di cuore per le belle parole e per i sentimenti espressi riguardo queste pagine poco note della nostra storia e dei nostri luoghi, così tanto ricercati da affascinanti cavalieri oltralpe. Mi conferma che conoscere la storia fa amare ancor di più questo splendido Salento, per il quale ancora c’è tanto da fare. Devo dire però che c’è un risveglio e un’attenzione assai maggiore rispetto ad un trentennio fa e le nuove generazioni si stanno interessando in maniera qualificata.
Marcello Gaballo

Commenti su I cento laghi del Salento leccese di Redazione

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Documento finale del Convegno Internazionale “i 100 laghi del Salento leccese”

Considerato

1. che in Puglia sono 617 le cave – attive: 212 a Bari, 121 a Foggia, 54 a Brindisi, 126 a Lecce e 73 a Taranto e che l’attività estrattiva riveste una notevole importanza sia sotto il profilo economico che ambientale; in particolare la Puglia risulta essere al terzo posto in Italia per volume di materiale estratto.

2. che il numero delle cave risulta distribuito più o meno uniformemente nelle cinque province.

3. che se da una parte l’attività estrattiva risulta essere un importante fattore per l’economia della Regione (legata soprattutto all’imprescindibile necessità di reperimento di materiale per l’edilizia) dall’altra, causa il ritardo con cui la normativa è intervenuta a regolamentarla ha spesso indotto un notevole impatto sul territorio modificando in modo anche irreversibile la morfologia, l’idrografia, e in definitiva il suo ecosistema.

4. che il tema della tutela ambientale nei territori in cui viene estratta la pietra e più in generale il tema del recupero di vaste aree degradate acquista per la regione pugliese una rilevanza indiscutibile soprattutto in un contesto territoriale in cui la questione degrado legato alle attività estrattive – in continua trasformazione e espansione – e la necessità di un recupero consono alle esigenze umane e ambientali, divengono sempre più urgenti.

5. che è necessario ridefinire l’orizzonte culturale che consenta la reimmissione delle cave nel circuito degli usi collettivi anche dopo la fine delle attività, fornendo la possibilità di reinventare il paesaggio antropico e la sua relazione con il paesaggio naturale.

Preso atto

1. che riciclare l’acqua reflua urbana ed utilizzarla in agricoltura contribuisce ad alleviare i problemi legati alla scarsità dell’acqua e a ridurne l’inquinamento, e che tale pratica non è attualmente diffusa quanto dovrebbe, secondo un recente rapporto della FAO.

2. che l’utilizzo in agricoltura delle acque reflue trattate risulta esser praticato in circa 50 paesi, per una superficie complessiva pari al 10% di tutte le terre irrigate, così come si può leggere nel rapporto “La ricchezza dei rifiuti: l’economia dell’utilizzo delle acque reflue in agricoltura”, pubblicato nella Settimana Mondiale dell’Acqua (Stoccolma, 5-11 settembre 2010).

3. che tra i sistemi in grado di offrire un immediato contributo alla soluzione del problema acqua (spreco, scarsità, crescenti costi dell’approvvigionamento) vi sono quelli basati sul recupero e riciclaggio delle acque piovane (o acque meteoriche).

./.

Il Comitato di Azione per il Paesaggio

costituitosi a Tricase in data 03/02/ a seguito del Convegno “ I 100 Laghi del Salento Leccese “

propone

che i Consorzi di Bonifica della Puglia procedano alla progettazione e alla esecuzione dei lavori per la reimmissione delle cave nel circuito degli usi collettivi dopo la fine delle attività trasformandole in specchi d’acqua.

Per raggiungere tale fine si utilizzeranno le acque di prima pioggia trattate, quelle di seconda pioggia e i reflui depurati e resi batteriologicamente puri attraverso opportune tecniche “ naturali “ , quali la fitodepurazione.

Inoltre il comitato propone che tali specchi d’acqua abbiano la funzione di invasi naturali di accumulo della risorsa idrica da destinare al riuso in agricoltura, nell’industria e per gli usi domestici nonché alla fruizione per il tempo libero dopo opportuna risistemazione paesaggistica degli spazi circostanti .

IL COORDINATORE

(Giulio Sparascio)

Bibliografia :

-ALESSANDRO REINA – Politecnico di Bari, La Regione Puglia è tra le prime in Italia per attività del recupero estrattivo

-Rapporto di Legambiente sulla gestione dell’attività estrattiva nel territorio italiano

-Atti del Convegno “i 100 laghi del Salento leccese” , Tricase 03/02/2011
Pubblicato da Centro Studi Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Lecce a 14:34

Commenti su Otranto, terra di sole e di vento di Pier Paolo Tarsi

Commenti su Il basilico …dannoso inoltre soprattutto alle donne avendo contro di loro una tale naturale ostilità… di giampaolo buscicchio

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Interessante studio che merita attenta lettura. Nel basso Salento il termine dialettale lo chiamano MISILICOI o MASILICOI . Saluti

Commenti su Il basilico …dannoso inoltre soprattutto alle donne avendo contro di loro una tale naturale ostilità… di armandop

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Le due voci comunicateci dal gentile lettore sono tra quelle registrate dal vocabolario del Rohlfs, rispettivamente misilicòi per Calimera e masilicòi per Corigliano d’Otranto; altre varianti: mmasiricòi (Parabita), masiricòi (S. Cesarea Terme). La m iniziale, che a prima vista può sembrare strana, in realtà nasce dalla geminazione della b iniziale della voce originaria greca, con successiva dissimilazione bb>mb e finale assimilazione mb>mm (mmasiricòi, dove anche la r è frutto di dissimilazione rispetto all’originaria l, cosa successa anche in masiricòi, dove il gruppo mm ha subito scempiamento, fenomeno che coinvolge pure le restanti voci). Ringrazio per l’attenzione e ricambio il saluto.


Commenti su Taviano, Racale, Melissano e Alliste. Chi gioca con la nostra storia? di riccardo

Commenti su Lecce e i conventi dedicati a Sant’Antonio da Padova di Daniela Bacca

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Interessantissimo testo tematico…omaggio alle architetture leccesi tra le mie predilette, per la loro starordinaria storia, tradizione e ricchezza artistica.

Commenti su Come ci inventiamo una cultura: il caso della Notte della Taranta. di Pino De Luca

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approfondirò il mio intervento te lo prometto …

Commenti su La “meritocrazia” all’amatriciana di armandop

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Mi complimento con l’autore, soprattutto per il verbo che chiude il suo post. Se qualche docente, qualche preside o chiunque dovesse mostrarsi scandalizzato e sentirsi in diritto di avviare la procedura per vilipendio personale e dell’istituzione, dimostrando in tal modo la sua inutile esistenza, l’autore potrà sempre dire che “scoreggiare” è da “s” estrattiva+”coreggiare”=far parte del coro, sicché il tutto significa “dissociarsi da un comune comportamento di acquiescenza”. A questo punto, nel caso in cui il decerebrato formalista (poveretto!, non capisce che la sostanza del giudizio espresso nei suo confronti rimane immutata) dovesse ririrare la denuncia, io sì inviterei i ragazzi, a scanso di equivoci, questa volta non a scorreggiare (variante con geminazione espressiva della r del verbo precedente), ma a scorrreggiare…

Commenti su Puglia. Servizi formativi di qualità per migliorare l’occupazione di gianluca

Commenti su Puglia. Servizi formativi di qualità per migliorare l’occupazione di Redazione

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da un po’ vi seguo come attività e mi sembra molto utile l’azione che svolgete. Per questo motivo si è ritenuto giusto dare spazio in queste pagine. Buon lavoro a voi e a quanti, tramite voi, riescono a trovarne. Marcello

Commenti su La Madonna del Carro (1699) di Gaetano Patalano per San Cesario di Lecce di alessio marenaci

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comunque la statua della madonna del carro e quelli dell’immacolata hanno lo stesso volto


Commenti su La Madonna del Carro (1699) di Gaetano Patalano per San Cesario di Lecce di alessio marenaci

Commenti su Poesia/ Vulcanico mare di Massimo Stuppini

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Mi ha catturato l’ immagine dell’ onda che ribolle e l’azione del salire sulla cresta e dello scendere sul fondo.
Essendo una “poesia salentina” mi fa tornare alla memoria le alte e spesso spumeggianti scogliere della Vostra bellissima terra, che ho conosciuto tanti anni fa.
Quello che mi lascia è la sensazione dell’ “altalena GIOIOSA e AMARA del VIVERE” che comunque è in armonia con il tutto, fisico e mistico.
E’ bella la considerazione della simultaneità dei due opposti sentimenti che diventano uno.
Se è questo è anche solo un poco di quello che volevi raccontarmi….. ci sei riuscita !!!!!
Grazie Sonia :-)
Cordialmente
Massimo “Max” Stuppini

Commenti su Vademecum del contadino del tempo che fu di Redazione

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solo due segnalazioni. San Leonardo mi pare venisse indicato con “Santu Linardu”; Lorenzo con “Larienzu”.

Ci aggiungerei anche:
Ti Santu ‘Itu la fica ‘ole maritu.
E sono certo che il buon Armando ora ci spiegherà il senso di questo bel proverbio.

Se me ne vengono in mente altri li aggiungerò. Bella questa associazione tra il calendario dei Santi e l’attività nei campi presso il popolo salentino!

Commenti su Vademecum del contadino del tempo che fu di Redazione

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ancora uno:

Santu Marcu l’ùnguli a carcu.

Commenti su Vademecum del contadino del tempo che fu di Redazione

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e quest’altro:

ti la Mmaculata la cilina è maturata.

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