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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su San Cesario. Lu santu scarbatu di Marcello

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bellissima questa! non l’avevo mai sentita


Commenti su San Cesario. Lu santu scarbatu di nino pensabene

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Neanch’io ero a conoscenza di questa tradizione. Bisognerebbe indagare qual’era la motivazione popolare secondo la quale i due santi erano tenuti distanti dalla festa collettiva.

Commenti su Quale libeccio di nino pensabene

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“Bicchiere capovolto / sul nostro delirio di api”. Metafora riportata da quasi tutti i recensori del libro, sicuramente attribuita alla fantasia per esprimere il rovello mentale dell’uomo di fronte al problema escatologico, questi due versi – passando attraverso una mia analisi più razionale – denotano quanto la ricerca etno-antropologica della Giulietta avesse messo radici in lei già da bambina. Chi ha letto su “Spigolature salentine” il saggio “Oppio e oppiacei”, tratto dal volume “Tre santi e una campagna”, ricorderà che per calmare un forte mal di denti l’apicultore catturava un’ape in un bicchiere che, otturato dall’immaginetta di santa Apollonia, capovolgeva sulla faccia dolorante del paziente in modo che, una volta sfilata lentamente l’immaginetta, potesse conficcare il suo pungiglione. Operazione che svolgeva dopo che l’insetto aveva sbattuto furiosamente contro il vetro ronzando forsennatamente.
Ora, questa descrizione riguardante l’apicultore è tratta da un libro pubblicato nel 1994, mentre i versi fanno parte di una poesia tratta da un libro pubblicato nel 1968. Questo che significa? Che l’immagine poetica affonda le sue radici nella realtà, che cioè ha attinto alla sedimentazione di un avvenimento dalle ragioni etno-antropologiche al quale l’autrice avrà assistito al tempo dell’infanzia (anni 30 del Novecento), quando ancora nelle campagne salentine veniva curato così il mal di denti.
Non è gratuita la riflessione, perché stabilisce quanto la natura psicologica della bambina fosse attenta e predisposta ad assimilare ed incamerare avvenimenti, storie e racconti con relativo uso del linguaggio, ingenuamente e involontariamente, a scopo speculativo-avveniristico. In due parole, l’inconscio che si tramuta in cassaforte, se non in libretto bancario. Al di là della ricerca e relative conferme da adulta, ovviamente.

Commenti su Ulivi di Puglia di armandop

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Dovendo recuperare la traduzione per un altro lavoro sono stato costretto a ritornare su questo post e mi sono accorto di non aver fatto in tempo, questa volta, ad ovviare all’errore di aver battuto due volte “nè” invece di “né” avvisando tempestivamente Marcello, alla cui gentilezza ora sono ancora una volta costretto a ricorrere, con preghiera di porvi rimedio. Un’altra occasione, comunque, persa da Massimo Cassano…

Commenti su Nessuno tocchi gli ulivi di Puglia! di ForumAmbiente Salute

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ForumAmbiente Salute

Ancora una volta la risposta di un rappresentante politico della Regione si dimostra totalmente avulsa da ciò che accade sul territorio e dalla conoscenza dello stesso evidenziando distrazione, scarsa lungimiranza e disamore per tutto ciò che significa Puglia! Il Forum Ambiente e Salute è dal 2007, e le oltre 70 associazioni, comitati e meetup che lo compongono lo fanno già da prima, che denuncia il marcio che ruota attorno alle devastazioni dell’eolico e fotovoltaico industriale e selvaggio, ed ha prodotto decine e decine di documenti, la maggior parte dei quali, sono stati sottoposti all’attenzione soprattutto degli amministratori regionali e tra questi documenti vi è una importante Richiesta di Moratoria per tutti l’impianti di Energia Rinnovabile Industriale! Ma forse gli amministratori pubblici, pagati con soldi pubblici da tutti i cittadini, che dovrebbero essere preposti a vigilare, conoscere e tutelare i preziosissimi Beni Comuni, patrimonio di tutti, non hanno tempo e, forse, sensibilità per leggere e approfondire ciò che i cittadini sottopongono loro.

GLI ULIVI NON SI TOCCANO!

I PUGLIESI SONO CITTADINI, GIAMMAI SUDDITI!!!

http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30872

“Ulivi, incomprensibile l’attacco al mio emendamento”Massimo Cassano (Pdl) si difende dalle accuse degli ambientalisti per il suo emendamento sugli ulivi secolari e contrattacca: “Quando sono stati espiantati per eolico e fotovoltaico, dov’erano?” caricamento
in corso
Carpignano, impianto fotovoltaico. Foto da facebook di Donato Santoro.

BARI – “La levata di scudi di alcuni pseudo – ambientalisti contro la mia proposta di legge sugli ulivi secolari, è a dir poco incomprensibile”: tuona da Bari il consigliere regionale del Pdl e vice-capogruppo vicario del partito berlusconiano a Viale Capruzzi, Massimo Cassano, davanti alle reazioni di questi giorni ad un suo emendamento, ribattezzato “ammazza-ulivi ed uliveti”…

Commenti su Nessuno tocchi gli ulivi di Puglia! di Redazione

Commenti su Nessuno tocchi gli ulivi di Puglia! di Redazione

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Corriere della Sera

Gli ulivi sterminati, la ferita del Salento di Gian Antonio Stella

«Un bel paesaggio una volta distrutto non torna più e se durante la guerra c’erano i campi di sterminio, adesso siamo arrivati allo sterminio dei campi», scrisse Andrea Zanzotto, scomparso una ventina di giorni fa. Pensava alla s…ua campagna veneta, ma non solo. Ed è il dolore del grande poeta trevigiano che ti viene in mente guardando l’angosciante servizio che una giornalista di Telerama, un’emittente pugliese, ha dedicato allo stupro del paesaggio nel Comune di Carpignano Salentino, poco a nord di Maglie, nel Salento. Dove le ruspe hanno estirpato centinaia di bellissimi ulivi per fare posto a una centrale fotovoltaica. L’abbiamo scritto e riscritto: nessuno, a meno che non accetti la rischiosa scommessa nucleare, può essere ostile alle energie alternative e in particolare a quella solare. Ma c’è modo e modo, luogo e luogo. Un conto è sdraiare i pannelli in una valletta di un’area non particolarmente di pregio e da risanare comunque perché c’erano i ruderi di una dozzina di capannoni d’amianto, come è stato fatto in Val Sabbia col consenso di tutti i cittadini, di destra e sinistra, un altro è strappare quelle piante nobilissime che la stessa Minerva avrebbe donato agli uomini e che fanno parte della nostra storia dalla Bibbia all’orto di Getsemani fino alle poesie meravigliose di Garcia Lorca: «Il campo di ulivi / s’apre e si chiude / come un ventaglio…». C’è una legge in vigore, laggiù nel Salento. La numero 14 del 2007. Il primo articolo dice che «la Regione Puglia tutela e valorizza gli alberi di ulivo monumentali, anche isolati, in virtù della loro funzione produttiva, di difesa ecologica e idrogeologica nonché quali elementi peculiari e caratterizzanti della storia, della cultura e del paesaggio regionale». Né potrebbe essere diversamente: l’ulivo è nello stesso stemma della regione. È l’anima della regione. Eppure, denuncia Telerama, il progetto di quell’impianto «Saittole» da un megawatt della Solar Energy, è stato regolarmente presentato al Comune di Carpignano e da questi approvato nonostante l’area fosse agricola e fertile. Di più, l’autorizzazione finale è stata data dallo stesso assessore regionale all’agricoltura Dario Stefano che oggi dice: «Verificherò». Certo è, accusano il Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e il Forum Ambiente e Salute del Grande Salento, che quegli alberi che crescevano solenni su quattro ettari di uliveto secolare, come dimostrano le immagini registrate, «sono stati espiantati e ripiantati accatastati gli uni agli altri come pali di una fitta palizzata, lungo il margine del fondo, senza neppure le dovute prescritte cure d’espianto riportate nella stessa autorizzazione, ad esempio la prescrizione della presenza di una zolla del raggio di almeno un metro». Un delitto. Che fa venire in mente quanto scriveva Indro Montanelli: «Ogni filare di viti o di ulivi è la biografia di un nonno o un bisnonno». Buttare giù quelle piante non è solo una porcheria: è un insulto ai nostri nonni.

Commenti su Autunno, tempo di tordi di massimo vaglio

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Con questo articolo mi aspettavo di suscitare delle critiche, per cui mi sono premurato di chiarire la mia posizione di persona visceralmente e consapevolmente contraria alla caccia. In quanto buon conoscitore dell’argomento, evidentemente ciò non è bastato e le ricette riportate, probabilmente sono state interpretate come una nostalgica anacronistica apologia della caccia ed un invito allo sterminio. Lo spirito, Dott. Spagnulo, non è questo. Purtroppo la caccia è ancora consentita e questi poveri animali, come da lei verosimilmente stimato, vengono uccisi ancora a migliaia, per cui le ricette riportate sono un invito a rendere, almeno a tavola, giusto onore a questi poveri volatili, visto che sovente subiscono pure l’ulteriore oltraggio di essere buttati come rifiuti nella spazzatura!!!


Commenti su Incontro per una Puglia Libera da OGM di armandop

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È triste dover constatare che un solo, peraltro esiguo, manipolo di esperti competenti e non servi delle multinazionali del profitto sia rimasto a combattere una battaglia impari contro l’interesse di pochi, che, bontà loro, pensano di risolvere, magari impiantando un gene del banano nel fico o, per la par condicio, viceversa, non solo il problema della fame nel mondo ma anche quelli dell’impotenza e della frigidità…
È ancor più triste constatare che, come credo, è in atto un processo irreversibile e non bisognava essere dei geni per capire che la globalizzazione avrebbe favorito un fenomeno che avrebbe richiesto decenni di sperimentazioni nel chiuso del più impenetrabile dei laboratori. I semi e il polline transgenico non sono, se ancora non si è capito (e lo dice un cretino come me), il punteruolo rosso…
La battaglia è disperata, ma sarebbe veramente la fine se si applicasse il vecchio proverbio salentino “a ccasa brusciàta minti fuècu” (a casa bruciata appicca il fuoco).

Commenti su Nessuno tocchi gli ulivi di Puglia! di Redazione

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Ho aderito alla petizione pubblica perché ritegno l’ulivo uno dei tratti identitari della nostra storia regionale, nella sua dimensione produttiva e di bene comune. La necessità di efficientare la burocrazia a dare risposte quando interrogata, non può essere mai strumentalizzata col rischio di eludere una norma ha inserito dei giusti paletti dai quali non si può retrocedere (Dario Stefàno, nei commenti alla petizione “Nessuno tocchi gli ulivi di Puglia”)

http://petizionepubblica.it/PeticaoListaSignatarios.aspx?pi=ulivi

Commenti su Nessuno tocchi gli ulivi di Puglia! di Redazione

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L’amico Giuseppe Selvaggi mi ha fatto dono di un “dono”, che giro alle amiche ed amici, perchè riflettiamo sulla magnificenza di questi esseri, che pur nella loro secolarità, andrebbero tutelati come amati figlioletti

Puglia Magna Grecia, IL DONO (olivi millenari)

Commenti su Autunno, tempo di tordi di Marcello di Libero

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Ma di cosa stiamo parlando? il biologo amante degli animali che è contrario alla caccia, invita le persone a non consumare carne e comunque a preferire quella d’allevamento…! Posso essere d’accordo con te sulla caccia indiscriminata, contrario anche all’abbattimento di specie protette ma le tue affermaIoni sono illogiche…

Commenti su Taviano, Racale, Melissano e Alliste. Chi gioca con la nostra storia? di Ultrà Racale

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scusate…mi faccio una sana risata in faccia ai “fusibili” e ai “diversi” (che poi sono 4 gatti…ricordate: RACALE E BASTA!!!

Commenti su L’escort e la pulàndra di fabio

Commenti su L’escort e la pulàndra di fabio


Commenti su L’escort e la pulàndra di armandop

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Mi ha fatto enorme piacere l’ integrazione suggerita (che sembra portare acqua autorevole al mio mulino…, anche se la derivazione di “pelandrone” da “puledro” mi sembra, come quelle secondo me pure giustamete contestate, molto discutibile sul piano semantico, perché la vivacità è la caratteristica di questo animale e, per giungere al concetto opposto di “ozioso”, l’Alinei fa un ragionamento che mi appare condizionato dalle tesi “pastorali” che in lui rappresentano quasi una costante) ma ancor più l’affettuosa, pur nella sua amara (auto)ironia, seconda firma (i soliti noti). Grazie

Commenti su L’escort e la pulàndra di fabio

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Tra i miei appunti, inoltre, trovo annotato che esiste il termine lombardo “pelandra” per indicare una donna di facili costumi.

Commenti su Esiste una questione salariale? di Carlos d'Amore

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Siamo su un CAMION con problemi meccanici:
Ammirare Zapatero…. Denigrire insistentemente con epiteti quale nano e ballerina…. Continuare a credere a una sinistra piú corrotta della democrazia che vorrebbe sostituire….É lunga la via!!!….
É ora di smetterla di ciarlare e di cercare colpevoli senza peró prendersi alcuna responsabilitá nè avere alcuna intenzione di rimboccarsi le maniche.
L’Italia non é tanto mal guidata come la Spagna, la Francia o forse anche la Germania, anche se alcuni Italiani hanno il vizio di lagnarsi,
Mi sembra invece giunto il momento ognuno di scendere dal suo piedistallo o barricata che sia e cominciare a spingere il CAMION, nella stessa direzione, perché non ci sono altre alternative; si spinge seriamente o puó peggiorare per tutti!
Il “sole dell’avvenire” puó davvero essere una guerra mondiale, giá usata molte volte per risolvere crisi nella storia dell’Umanitá, ma col risultato di imporrere veritá prefabbricate e lì son cavoli amari!!!
Io preferisco spingere!!!

Commenti su Esiste una questione salariale? di pinodeluca

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Caro Carlos,
I fatti, i fatti son lì a dimostrare le verità. Zapatero ha fallito e si dimette. I nani e le ballerine non li ho inventati io ma un socialista che si chiamava Rino Formica. E, quand’anche non fosse un problema stabilire chi spinge il camion e chi ci sta sopra, ma sei sicuro che non lo spingi verso un burrone? Ne sei proprio certo che stare DIETRO al camion sia la cosa più saggia? Io, ahimé no. E dal mio piedistallo non scendo. Io la mia vecchiai me la sono guadagnata camminando a piedi, in salita e controvento. Gli anni trascorsi son più di quelli che mi restano ma vorrei lasciare ai giovani almeno una bicicletta che non inquina e rende liberi piuttosto che un Camion da spingere.
Senza nulla a pretendere ….

Commenti su L’escort e la pulàndra di pinodeluca

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Pulandra e derivati m’hanno illuminato, epperò sommessamente suggerirei una piccola osservazione sulla parola “escort” citata come “moderna” … temo che derivi da “scortum” che in latino indica il/la meretrice. Scortum è neutro poiché nell’antica Roma dedicarsi alla, come dire, imprenditoria personale era fatto da persone di entrambi i sessi …
Se sto sbagliado correggetemi.

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