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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su Quando l’artista (o quasi…) ce l’hai in casa e non te ne accorgi… di maria antonietta

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Spero ci sia qualche giovane ragazza che voglia imparare questo tipo di arte. Sono veramente belli ed ecocompatibili.


Commenti su I murales ebrei di Santa Maria al Bagno. Per non dimenticare! di Raffaella

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Notizia di pochi giorni fa, un tedesco su cinque non associa nessuna emozione e nessun avvenimento al nome Aushwitz. Classico caso in cui la memoria non è solo storica ma ideologica, emotiva. Per fortuna nella maggiorparte d’Italia si tramandano, fin dall’infanzia, documenti e testimonianze su uno dei periodi peggiori della storia d’Europa: la shoa. Il rispetto, la solidarietà, l’accoglienza sono valori non sempre innati e perciò da coltivare e curare fino a vedere le loro radici ramificarsi nelle nostre coscienze. Nel dopoguerra il popolo di Santa Maria al Bagno non ebbe bisogno di grandi lezioni per aprire le sue porte ai superstiti ebrei. Quattrocento matrimoni celebrati a fondere due culture religiose in un contesto sociale semplice come quello della frazione salentina, sono davvero significativi, così come lo sono le sinagoghe concesse dalla popolazione alla libertà di culto. L’apertura nasce dall’attitudine storica individuale e di un popolo ad aprirsi, a scambiarsi tradizioni e conoscenze, ed è questo che fa veramente cultura rendendo grande un uomo. Sarebbe interessante a questo punto stravolgere il messaggio insulso trasmesso dal viceministro del lavoro Martone: “Dobbiamo dire ai nostri cittadini dai dieci anni in su, che se non impari dagli altri, se non ami gli altri al pari di te stesso…SEI UNO SFIGATO!!”

Commenti su Nardò (Lecce). Le mani sulla Sarparea di Gianni Casaluce

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La cosa che mi fa rabbia, che in altri luoghi un posto del genere diventerebbe parco e gestito bene potrebbe portare anche turisti Chiaramente le strutture si dovrebbero fare, ma prima partiamo da un piano di sviluppo turistico fatto come si deve e poi si può pensare ad intervenire, chiaramente vedrei di buon occhi il recupero di strutture storiche abbandonate (Masserie e casi rurali) e ben organizzate il territorio porterebbe turismo anche in bassa stagione… per non parlare che strutture del genere non portano lavoro al territorio anzi trattandosi di villaggio (che per ragioni di economia di scala, i turisti è difficile che entrino in contatto con il territorio) e quindi non porterebbero nessun vantaggio, quello che ci rimarrebbe sarebbe invece un territorio deturpato… la gente non comprende che un villaggio del genere ha bisogno anche del mare quindi quello che ed è un rischio che quel poco di costa con spiaggia che abbiamo venga assimilato al villaggio e quindi Nardò non avrebbe più spiaggia ma solo costa rocciosa…

Commenti su I murales ebrei di Santa Maria al Bagno. Per non dimenticare! di gianni ferraris

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Condivido la necessità di tenere alta la guardia e la memoria. Purtroppo in questi tempi in cui i testimoni, per questioni anagrafiche, stanno scomparendo tutti quanti, occorre tramandare i valori dell’accoglienza, della Resistenza al nazifascismo, della liberazione. Anche se, ahinoi, lì’attuale politica fa di tutto per scardinarne i principi. Gli sfigati, è vero, sono quelli che non accolgono e non accettano, il compito della scuola dovrebbe essere appunto questo, invece molto spesso il giorno della memoria e quello della liberazione sono intesi come semplici anniversari da “festeggiare”, addirittura un pò noiosi. Ed ogni giorno dovrebbe esser equello della memoria. Per le persone morte nella shoa e in quelle morte in Afghanistan, per gl iebrei morti di terrorismo e per i palestinesi morti per missili “intelligenti”.

Commenti su I murales ebrei di Santa Maria al Bagno. Per non dimenticare! di armandop

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Sui tedeschi, sulla loro scarsa, a quanto pare, memoria storica ed emotiva (ma la seconda nasce dalla prima…) e sulle colpe immense che chiunque disponga a proprio piacimento dell’umanità altrui, comunque, si assume, non spendo neppure una parola.

Sull’Olocausto dico solo che coloro che lo negano dovrebbero, quanto meno, avere il coraggio (almeno una volta, prima di morire…) di partecipare ad un pubblico contraddittorio.

Difendo, invece (sembrerà strano…ma per poco), Martone dal cui periodo originale “Dobbiamo dire ai nostri giovani che se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato, se decidi di fare un istituto tecnico professionale sei bravo. Essere secchione è bello, almeno hai fatto qualcosa” sono state estrapolate le prime tre proposizioni per dargli addosso. Ma, dopo la difesa, formale, una domanda sostanziale che bypassa quella estrapolazione: “E quei giovani che si sono laureati a 22 anni, hanno subito conseguito, oltre ad altre specializzazioni, il dottorato e sono ancora precari, sono da considerarsi sfigati o vittime di un sistema, anche politico? Che si può fare per ovviare a questa situazione?”.

E, dopo la difesa e la domanda sostanziale, l’attacco (consideratelo pure malizioso…):

http://www.repubblica.it/rubriche/la-scuola-siamo-noi/2012/01/26/news/martone-28824446/

Commenti su I murales ebrei di Santa Maria al Bagno. Per non dimenticare! di gianni ferraris

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Non entro nel merito, ne faccio una questione di metodo. Il fatto è che un poilitico, soprattutto se impegnato nel governo, dovrebbe misurare le parole. Ci provò, durante il governo Prodi, un suo ministro (momentanea amnesia sul nome) a definire Bamboccioni i ragazzi. Ora la questione sfigati. Non dovrebbero essere interpretati ma compresi ed hanno il dovere di farsi capire. Purtroppo la politica (quella brutta) ci ha abituati ad affermazioni seguite da smentite… Non mi pare un buon modo di procedere.

Commenti su I murales ebrei di Santa Maria al Bagno. Per non dimenticare! di armandop

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Per dare a Cesare quel che è di Cesare (e pure su Cesare avrei tanto da dire…) : “bamboccioni” è un’invenzione, piuttosto recente, di Brunetta, ministro del governo Berlusconi. E poi, secondo me, chi, da politico, non è in grado di esprimere le proprie opinioni in modo chiaro ed inequivocabile (non è questo, bisogna riconoscerlo, il caso) e chi ne utilizza, giornalista o no, parzialmente e strumentalmente le dichiarazioni senza saperne sfruttare la versione integrale (è questo il caso…) è meglio che se ne stia a casa… Armando Polito

Commenti su Santa Maria al Bagno e gli ebrei, tra 1944 e 1945 di Exodus : Arkitehti

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[...] 1943, heti joulun jälkeen, saapuivat ensimmäiset pakolaiset Santa Maria al Bagnon leirille, joka oli liittoutuneiden kartoissa merkitty nimellä DP Camp n°34. Ensimmäiset pakolaiset olivat [...]


Commenti su Nardò (Lecce). Le mani sulla Sarparea di Cialis kaufen

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It’s obviously what I am looking for , very great information , cheer!

Commenti su Tutino (Lecce). Il castello baronale dei Trane di xilvio tutino

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vorrei sapere di piu , un posto incantevole

Commenti su Tante ricette salentine con gli asparagi di massimo vaglio

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Ciao Armando, sempre profondo e micidiale, in effetti non so come il commento sia finito in questo post, ma a parte questo, voglio dirti che vedendo quale razza di cialtroni, incompetenti e ladri ci governano, tu saresti sprecato anche al parlamento europeo, ti vedrei presidende dell’ONU o dell’UNESCO che, sono certo, sotto la tua guida potrebbero diventare istituzioni un po’ più credibili.

Commenti su I murales ebrei di Santa Maria al Bagno. Per non dimenticare! di salvatorecito

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BISOGNA PORTARE LE SCOLARESCHE IN SANTA MARIA AL BAGNO,per i murales……..deve essere sempre,ricordato l’eccidio, le brutture,l’olocausto,le cattiverie…………PERCHE’NON SI RIPETANO

Commenti su Trivellazioni. L’audizione al Senato di Maria Rita D’Orsogna di salvatorecito

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Un grazie a Paola Cortellesi….che IERI 27 GENNAIO SU ZELING ha parlato bene del Salento,di Gallipoli……ed ha rimarcato con una canzoncina di,non LASCIARLA ALL’ABBANDONO……bisogna tutelare questi bellissimi luoghi…….GALLIPOLI,e’un luogo INCANTEVOLE!!!!!!!!!

Commenti su I murales ebrei di Santa Maria al Bagno. Per non dimenticare! di Raffaella

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Ragazzi miei, quanto ardore! Permettetemi di ammirarvi per aver comunque dato vita a un confronto che, per quanto parta da vedute all’apparenza contrastanti, è sempre sinonimo di democrazia, soprattutto quando è intelligente. Caso, ahimè, oggi piuttosto raro.
Il mio spunto deve essere stato evidentemente un po’ infelice, ma perdonatemi, era solo un mezzo, un utilizzo di un motto recente, pur se da parte di un esponente di governo, per rendere più forte, se non brutale, un messaggio rivolto alla nostra parte umana.
Chi di noi, a volte, non ha pensato(senza forse tener conto del proprio ruolo in società, soprattutto nell’ambito scolastico o di una qualsiasi rappresentanza pubblica) di trovare un escamotage, una frase ad effetto per esprimere un monito, un proprio pensiero, magari perfino un ‘incoraggiamento mascherato’?
Gaffe! Non vogliamo a questo punto giudicare le intenzioni, la persona, il retrogusto politico che ha caratterizzato l’affermazione in questione.
Probabilmente tutto parte dal solito, meraviglioso, complesso concetto di… TEMPO. Il tempo è una variabile, spesso soggettiva, per altri versi necessariamente oggettiva. Quest’ultimo può essere il caso degli orari di lavoro, dei tempi di produzione(anche di studio!), del limite di un ricatto sia allegro sia sadico, dello spazio di un’attesa.
Umana necessità di regole, di chiarezza.
Ma se di umanità parliamo, allora dobbiamo per forza considerare il ricamo unico di ogni personalità, sensibilità, condizione mentale, economica e sociale: chi vive nell’agio, a volte ‘non ha fretta’ di concludere; chi è emotivamente fragile spesso rimanda; chi è spinto più dalla speculazione filosofica, dall’idealismo, dalla sensibilità poetica, invece, ha un utilizzo più smaterializzato del tempo; chi è un gaudente si tuffa nel ‘carpe diem’; chi è decisionista ‘spacca il capello’; chi è povero, chi in difficoltà di qualsiasi genere e chi è proiettato verso una mèta si fa invece in mille pezzi per moltiplicare il tempo e i suoi frutti.
E gli schemi non valgono mai.
A questo punto vi chiederete il perchè di tutto questo excursus. Ebbene: vada per l’incoraggiamento(magari con forme più delicate) a nobilitare il tempo, a non adagiarsi sugli allori per poter essere sempre risorsa, forza produttiva di un Paese in quasi costante crisi, ma vada anche per un incoraggiamento meno teorico fatto di incentivi, di garanzie, di merito, di lavoro e di ‘case gratificanti’ per tutti quei cervelli in fuga da tane e ovili senza dignità!

Commenti su Nardò (Lecce). Le mani sulla Sarparea di Fabrizio


Commenti su Regione Puglia, Valorizzazione e Recupero degli Antichi Mestieri di Roberto Lo Presti

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Progetti settoriali e ben strutturati in ogni dinamica qualitativa. L’esigenza di non abbandonare tantissimi ‘lavori usati’, ricchezza e made del nostro Belpaese. In ogni Regione , certo va ripresa una molteplice attività ,sovente dimenticata o messa da parte per la notevole concorrenza della grande impresa, decisa , estesa e ben complementare deve affiancarsi la formazione e poi l’apprendistato. L’artiginato fulcro e motore da sempre volano per le imprese piccole e medie , richiede ben specifica preparazione teorico-pratica. L’occhio e le mani del Maestro in officina rende notevole il contributo all’apprendimento specifico e pur caratteristico della Regione che differenzia il prodotto finito con delle caratteristiche proprie dell’esperienza tramandata da secoli . I meravigliosi e molteplici disegni che non vanno assolutamente dimenticati,essi rispecchiano le nostre radici storiche e socio-culturali.

Commenti su Una cena piuttosto movimentata, ovvero “lu springitùru e la urràscina” di fabio

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Domanda: i salent. vurràscina, urràscina, furràscina potrebbero avere una relazione con l’etimo dell’ital. borràgine (o borrana)?

Commenti su Libri/ Brigantaggio postunitario – Una storia tutta da scrivere di Salvatore Calabrese

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Per non parlare poi del porto di Napoli e della flotta navale borbonica che era la terza del mondo dopo quella inglese e spagnola che fu decimata per spostarla al porto di Genova che serviva per i trasporti del nord a tutto danno di quelli meridionali, come pure non se ne parla della Banca di Napoli che era tra le più floride dell’epoca e che i piemontesi la defraudarono per rimpinguire le casse savoiarde. Di tutto questo la storiografia ufficiale non ne parla per niente, non solo ma quei personaggi che tanto hanno contribuito a rovinare il meridione per arricchire i nordici, tipi come Garibaldi, Bixio, Cavour, Vittorio Emanuele ect. vengono considerati EROI DELLA PATRIA mentre non erano altro che mercenari assoggettati ai piemontesi ed agli inglesi i quali non volevano L’UNITA’ D’ITALIA ma L’ANNESSIONE al Piemonte di tutti gli atri stati

Commenti su Hansel e Gretel sperduti nel Salento di Alfredo Romano

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Cara Raffaella,
stanotte sognerò anch’io di perdermi tra le tajate del mio piccolo fondo dove mia madre buonanima mi lasciò 18 alberi d’ulivo col dire che mi sarei ricordato sempre di lui e delle sue fatiche. Vedo già l’aria brillare ché fa molto caldo intru lu fundu miu, le tarantule èssanu te sotta terra e le cicale spasimanu tuttu lu giurnu. Nu’ pàssano mai cristiani percé allu fondu miu nu’ canta mai caddhu e nu’ lluce mai luna. E certe fiate me tisperu ca nu’ pàssa mancu nu fiuru te tonna, te na tonna calieddha e mprofumata.

Commenti su Una cena piuttosto movimentata, ovvero “lu springitùru e la urràscina” di Angelo Micello

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l’equivalente di foraggio e foraggiare, cibo, cibare, nel mio dialetto è completamente diverso: si usano infatti i termini cuvernu e cuvernare (governo e governare). Hai dato da mangiare alla mucca? > Ha cuvernata a vacca?

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