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Channel: Commenti per Spigolature Salentine

Commenti su Spigolature Salentine è… di Teifreto Ersilio

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Mio nonno e poi mia madre, rientrando a casa usavano dire:
“Caseddra mia caseddra quantu me pari beddra o ricca o puireddra”
Novoli —–ciao Ersilio classe 1947


Commenti su Nascere poeti di armandop

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Sintetica e, per questo sublime, almeno per me, definizione del poeta, ponte tra l’assimilazione del passato, per quanto indigesto, e un futuro che, almeno per quanto ci riguarda, non promette nulla di diverso, tutt’altro! Eppure il poeta, prima ancora dell’uomo comune, spera, senza illudersi, che la sfera di cristallo trasmetta, almeno lei!, immagini più cristalline…e che maghi/e e fattucchieri/e vadano, una volta per sempre, in galera!

Commenti su Nascere poeti di nino pensabene

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Telepatia? Proprio stamattina, digitalizzando per “Spigolature” uno stralcio del volume ormai noto tra di noi “Tre santi e una campagna”, mi sono imbattuto in un periodo nel corso del quale Giulietta, per difendere amorevolmente i contadini a proposito di una loro “dipendenza” dalla falsa terra di Malta che i carmàti ti Santu Pàulu dicevano essere miracolosa perché da loro (bugiardamente) prelevata nell’isola ecc. ecc., non si sottrare a dare di mano contro “…gli evoluti che in questa nostra civiltà del benessere dipendono da indovini, astrologi e cartomanti…”.

Commenti su Poesia/ Altro sole avvamperà di seo tools

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spigolaturesalentine.wordpress.com è meraviglioso. Ci sono tutte le informazioni che cerchi. Grazie e continuate l’ottimo lavoro!

Commenti su Il vuoto di wilma vedruccio

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questo vuoto è pieno pieno di belle immagini
e il silenzio del dolore ha voce da tenore.

Commenti su Il vuoto di armandop

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Debbo confessare che è da parecchio tempo che non leggevo una poesia che fosse in grado di esprimere cose semplici e profonde nello stesso tempo, con un linguaggio altrettanto lineare che non ha bisogno di saltimbanchi ermeneutici per comunicare senza ambiguità di sorta il suo messaggio.

Rifuggo, di regola, dal partecipare a chiunque la mia analisi di qualsiasi testo che non sia un classico (nel senso tradizionale, anche e soprattutto temporale del termine); questa volta, però, non ho potuto fare a meno di fare violenza a me stesso prima ancora che ad una creatura altrui (ogni commento per me, è, in un certo senso, un atto di violenza) e ne spiego il motivo.

Nella seconda parte la “celebrazione” del vuoto spirituale avviata nella prima trova il suo compimento. -Bella scoperta!-, dirà qualcuno. Sì, però sono rimasto folgorato dagli ultimi cinque versi perché costituiscono una sorta di ossimoro ben più complesso di quello basato su due parole di significato opposto e denunziano, così, un vuoto “definitivo”, che, in realtà, trabocca di sentimenti profondi e rispettosamente pudichi, in cui perfino “fingere” ha un’altissima valenza morale perché serve a “proteggere” (e forse ad alimentare, perché lo sfogo, comunque, costituisce, una lenizione, per quanto parziale) ciò che di più nobile esiste: il dolore. Sicché il poeta sembra essere riuscito in un’impresa impossibile: chiudere ciclicamente la sua creatura con un’immagine che è nello stesso tempo formalmente la controfigura di quella iniziale (arricchita dalla consapevolezza disarmata e disarmante del rimpianto credo personalissimo (“avere l’acqua nel secchio e non amarne il dono”) ma sostanzialmente il suo esatto contrario. Così l’ultimo vuoto, caro Nino, coincide con la più profonda pienezza di cui possa essere capace la nostra umanità.

Se ho sbagliato chiedo scusa, all’autore per primo.

Commenti su Il vuoto di nino pensabene

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Grazie, Armando. La Giulietta avrebbe detto che hai la stoffa del vero critico, di colui – lei diceva – capace, cioè all’altezza, di distruggere un testo di valore e di edificare – mettendo la toppa al punto giusto – un testo mediocre. In questo caso, non toppe hai messo ma ricami hai eseguito!

Commenti su Il vuoto di armandop

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Lasciando da parte la “stoffa” del critico e le “toppe”, “ricamarci su”, però, nell’uso corrente ha un significato negativo…Un caro saluto


Commenti su Il vuoto di carlo

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Un vuoto stracolmo di personalissima sensibilità e raffinatissima poesia.

Commenti su Li gnummarieddhi ti lu Paulone a Porto Cesareo di gab88

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li gnummarieddhri di lu paulone…quanti ne ho fatti da piccolo :)

Commenti su Salento. Si vende aria di Giovanni

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Tra le varie ricostruzioni del senso da dare alla frase <>, forse, ve ne è una che è sfuggita! Spesso in alcune zone del Salento si usa vendere (oltre che l’”area edificabile”) la cd. <>, ossia vendono il diritto di superficie del I piano (ecc.). Per cui non escluderei che l’autore della scritta sul muro intendesse riferirsi ad uno di questi significati :-)

Commenti su Salento. Si vende aria di roby

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Esatto Giovanni si intende l’area solare,la parte superiore dove poter costruire una casa!

Commenti su Salento. Si vende aria di gemello carmelo

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La scritta “vendesi aria” puo’ proprio riferirsi alla vendita di un appezzamento di terreno(area edificabile) oppure il piano superiore di un fabbricato già preesistente.Nel mio paese che è Galatone è molto diffuso questo modo di dire.

Commenti su Salento. Si vende aria di Andrea Padova

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Grazie ad Elio Ria per questo bell’articolo … ogni tanto chi davvero ama il Salento sente prevalere la sofferenza… Scrivere così bene a difesa di un’idea di bellezza che sembra ormai rara vuol dire mostrarla a chi potrebbe ancora vederl
a e insieme consolare coloro che nel vederla (e vederla così spesso tradita, svenduta, svilita) sentono prevalere lo sconforto. Ad Elio Ria, a Pierpaolo Tarsi, a Marcello Gaballo, a Gianni Ferraris va la mia personale gratitudine per l’azione tenace di “resistenza” ad un processo di perdita di identità che spesso sembra colpire molti salentini…

Commenti su Salento. Si vende aria di Mchele

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lontano dal voler deludere i poeti e vanificare tutte le disquisizioni che ho letto a proposito di questo articolo, e concordando con i post precedenti, per “si vende aria” si intende semplicemente “vendesi area”, ossia il lastricato solare, la terrazza cioè, che probabilmente sarà edificabile..solo questo… tutto qui.. nient’altro…un semplice annuncio pubblicitario, scritto in dialetto però…


Commenti su Salento. Si vende aria di Elio Ria

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Scusate, basta leggere con un po’ di attenzione l’articolo per comprendere… riporto lo stralcio per Michele, gemello e Roby:

“Ora, l’autore dell’annuncio del “Si vende aria” non me ne voglia se istintivamente ho approfittato della sua idea per esternare riflessioni e raccontare ancora una volta il Salento. E mi perdoni per aver travisato il senso di quella frase che nelle sue intenzioni voleva significare ben altro. Volutamente ho giocato sull’equivoco, sbeffeggiando e ironizzando su una frase che sostanzialmente è significativa della tenacia della gente del Sud, che anche nella comunicazione scritta e verbale è originale”.

Chiaro?

Commenti su Salento. Si vende aria di Otello

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confermo la spegazione di alcuni utenti e cioè che “si vende aria” sta per vendo la parte superiore di quel fabbricato……ed aggiungo chi è interessato all’acquisto di questa area, si trova a NARDO’ in Via Fiume.

Commenti su Poesia/ Notte di ferragosto di nino pensabene

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La presenza di questa poesia in un Sito il cui titolo lascerebbe credere a una piattaforma culturale circoscritta a tematiche di marca esclusivamente territoriale, denota come la Direzione di “Spigolature Salentine” non abbia avuto in questi anni il paraocchi del provincialismo e abbia saputo invece rompere ogni confine inglobando non solo temi di carattere universale come la Fame nel Mondo (presente in “Notte di Ferragosto”) o di altre urgenze sociali a largo raggio, ma anche relativi a forme che lasciavano spazio alla creatività, quando questa – è ovvio – diventava strumento non solo di cultura in genere ma addirittura di quotata letteratura. Un discernimento che – dando ancora merito a Marcello Gaballo e ai suoi collaboratori – stabilisce la consapevolezza che se chicchi portano al granaio gli autori salentini che scrivono per fare conoscere antiche ricette gastronomiche come “Le trecce alla scaunizzu” (Nino Pensabene) o “Le amarene di Arneo” (G.Livraghi Verdesca Zain) ugualmente chicchi sono quelli degli autori salentini che – pur affrontando temi diversi – rendono onore alla propria terra con opere degne di figurare nel panorama letterario italiano.
Ho sentito il dovere di fare queste considerazioni, notando come in prossimità del Ferragosto questa poesia risultasse fra i più letti del sito pur non essendo postata in questi giorni ma solo nel 2011 e già nella ricorrenza del 2010.

Commenti su Poesia/ Sotto le cravatte un cuore di William " Bill " Kilgore

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… splendida poesia !!!!

W i ” Leoni di Liguria ” !!!
Leon !
William Bill Kilgore

Commenti su Il Nostro Nuovo Sito di salvatorecito

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siete sempre i migliori!!!
Salvatore Cito