Gianni Ferraris, lei è un grande! Leggere i suoi articoli è interessante a tal punto da essere ingoiati fuori dal tempo col sorriso costantemente stampato sul viso.Umorista, ironico e soprattutto autoironico, qualità rare, ancor più se condite da fluidità di scrittura e inelligenza narrativa.Cosa dire dei segnali stradali? Siamo in Italia, il paese dei paradossi, delle contraddizioni, della fantasia sfrenata. C’è chi cerca di vendere la Fontana di Trevi e c’è chi s’impegna a colorare di cartelli i tratti stradali di sua competenza! E comunque, se siamo ancora tutti qui, vuol dire che le sciagure paventate dai pittoreschi triangoli di pericolo non si sono ancora abbattute sulle nostre fragili e ignare vite. Il segnale del capriolo che si libra nell’aria in strade di campagna dove a stento si vedono due lucertole, lei l’ha mai visto? Anche quella figura è collocata misteriosamente nell’aria, un po’ come l’aereo-incubo del sindaco di Vernole: per un periodo ho sognato che l’elegante erbivoro mi planasse davanti, più che altro per il desiderio di ammirarlo senza dover pagare il biglietto allo zoo o appostarmi inutilmente per ore dietro un masso del Gran Sasso dopo aver scalato massacranti dislivelli di 1000 mt. Per alcuni solerti curatori della sicurezza stradale deve essere andata più o meno così: la notte il sognaccio con la valanga assassina o il brecciolino esplosivo, e la mattina dopo un bel segnale che li sbatta in faccia agli innocenti automobilisti. Antifona: “Pensavate che solo io dovessi sopportare questi incubi angoscianti? Tièèèè, ora beccateveli voi!” D’altronde, siamo in democrazia!
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