Mi piace riportare qui di seguito il testo di una canzone di Paolo Conte “Genova per noi”, che f a parte del mio repertorio. Non so perché, ma, grazie a questa canzone, ho sempre amato Genova. Per non dire dei cantautori “genovesi” come Luigi Tenco, Gino Paoli e Bruno Lauzi.
GENOVA PER NOI [http://www.youtube.com/watch?v=2g4NJA-3dHs]
I. Con quella faccia un po’ così
quell’espressione un po’ così
che abbiamo noi prima andare a Genova
che ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
che ben sicuri mai non siamo
non c’inghiotte e non torniamo più.
II. Eppur parenti siamo in po’
di quella gente che c’è lì
che in fondo in fondo è come noi selvatica
ma che paura che ci fa quel mare scuro
che si muove anche di notte e non sta fermo mai.
Genova per noi
che stiamo in fondo alla campagna
e abbiamo il sole in piazza rare volte
e il resto è pioggia che ci bagna.
Genova, dicevo, è un’idea come un’altra
Ah… la la la la
III. Ma quella faccia un po’ così
quell’espressione un po’ così
che abbiamo noi mentre guardiamo Genova
ed ogni volta l’annusiamo
e circospetti ci muoviamo
un po’randagi ci sentiamo noi.
Macaia[1], scimmia di luce e di follia,
foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia.
E intanto nell’ombra dei loro armadi
tengono lini e vecchie lavande
lasciaci tornare ai nostri temporali
Genova ha i giorni tutti uguali.
In un’immobile campagna
con la pioggia che ci bagna
e i gamberoni rossi sono un sogno
e il sole è un lampo giallo al parabrise.
Con quella faccia un po’ così
quell’espressione un po’ così
che abbiamo noi che abbiamo visto Genova…
[1] Bonaccia di scirocco (dialetto genovese).