Delizioso… Alfredo. E’ vero, credo che il San Martino sia sentito solo dalle nostre parti, ma con caparbietà qui a Collemeto e dintorni, lo continueremo a festeggiare affinchè questa tradizione non vada perduta e sia trasmessa alle nuove generazioni.
Questa sera in casa mia, convivio di amici e parenti, vino novello, “viermiceddrhi cu llu baccalà” “cicòre e fanùcchi frischi a subbratùla” e “pìttule”.
Un pensiero andrà sicuramente a te, nostro compaesano (riporterò questo tuo scritto anche agli altri), oltre che a mia figlia che vive a Roma , e che per mantenere la “sua” tradizione farà sicuramente le “pìttule” e il “baccalà” cercando di rafforzare e non perdere le sue radici, riportandole anche in quel di Roma a chi non le conosce.
Siamo Salentini anche per questo atteggiamento che ci distingue non credi?
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Commenti su Il mio San Martino di tanti anni fa di soniavenuti
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