È incontrovertibile che il tipo di volta indicato ha proprio la forma della madia. Se “maltrotta” è variante di “mattrotta” (ignoravo l’esistenza di entrambe le voci, altrimenti le avrei inserite nel post da cui tutto è partito, ed esse sono assenti nel vocabolario del Rohlfs), il passaggio -t->-l- può trovare giustificazione in una sorta di ipercorrettismo di natura psicologica, un pentimento per qualcosa realizzata più facilmente, almeno credo, quasi con un ripiego: siccome la volta in questione rispetto ad una a botte o di altro tipo curvilineo appare bastarda, ibrida, imperfetta, può essere successo che “mattrotta” incrociandosi con “male” abbia generato, con una dissimilazione (-tt->-lt-) suggerita dalla mossa psicologica prima ipotizzata, “maltrotta”. Infine, se “maltrotta” è veramente figlia di “mattrotta”, va aggiunto che ha già ammazzato sua madre prima ancora che questa raggiungesse un’ombra di pubblica notorietà: digitando sul web “maltrotta” compare qualcosa che si riferisce alla nostra volta, digitando “mattrotta” non compare un bel nulla.
E ora, dopo avervi ringraziato per aver, sia pure con scarsi esiti, stimolato i miei neuroni, lapidatemi pure!
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Commenti su La “mattra” e il suo albero genealogico di armandop
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