Come al solito, le tue osservazioni, Raffaella, vanno e colpiscono nel profondo. Devo capire che tu mi abbia perdonato per l’intervento drastiico all’”Amore sacro e profano”. E’ chiaro che hai capito il mio intento di mantenere la figura di Nina nell’aura di poesia in cui era nata. I costumi della gente lasciamoli ai cronisti e togliamoli ai poeti.
Ciao.
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