Bellissima e vera questa analisi della situazione attuale che condivido completamente. Complimenti all’autore Elio Ria. A proposito di “promozione turistica” vorrei dire che è partita da qualche anno questa campagna pro-Salento chissà ad opera di quale artista o politico ed eccoci osannare da tutti per le nostre “ricchezze”!!! Quest’estate ero a San Foca luogo di mare dove trascorro ogni anno le mie vacanze e mi è capitato di scambiare qualche giudizio sui nostri luoghi balneari con una ragazza toscana. In poche parole, la giovane si dichiarava davvero “fortunata” per aver conosciuto un ragazzo leccese e lo sapete perchè? Non ci crederete, ma la ragione di tanta felicità era che poteva ora permettersi di passare le vacanze nel “Salento” (fa chic, snob, ora!) grazie al “malcapitato” fidanzato salentino. Attenzione, giovani salentini, uomini e donne, guardate bene in faccia i vostri amici e conoscenti e pure i vostri fidanzati/fidanzate. Potreste essere vittime innocenti di questo business del momento che vede le nostre terre ricche e belle, da comprare in ogni centimetro quadrato con quattro soldi, compresa l’aria! Il “si vende anche l’aria” suona allora come una mannaia turistica sulla nostra testa, alla faccia nostra oppure come un segnale di povertà mascherata di “un’isola che non c’è”. Io sono partita dalla Puglia trenta anni fa e sulla nostra terra non ho mai sentito tante esaltazioni. In Alto Adige dove ho trascorso dieci anni, per avere una casa in affitto dovevo presentarmi con la mia innata gentilezza e direi pure con la mia “bella presenza” per avere risposte positive, altrimenti se telefonavo, riconoscendo il mio accento meridionale, mi rispondevano che “non affittavano da Milano in giù”.
I canti e la musica salentina sono, in questo momento “magicamente” influenzato dalla ricerca del “nuovo”, soltanto un modo per affondare nel commercio una tradizione,la nostra storia nata nel dolore e nel duro lavoro o nelle leggi dell’onore che hanno persino condannato l’amore facendone pizziche e balli, un tempo espressione di “cura”, oggi puro divertimento di massa. Salviamo la nostra terra dalle speculazioni e dall’abbandono, lasciamo che le distese di ulivi rsi si riflettano nei nostri sguardi quando, in treno, in auto, o a piedi, percorriamo la vastità di una natura nata per amare, pur nella sofferenza e nella gioia di coloro che non ci sono più e di tutti noi che oggi possiamo godere dei suoi frutti e del suo paesaggio, bello e incantevole.
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