Ringrazio l’amico Angelo non perché una parte del suo contributo (“in genere orzo”) sembrerebbe riesumare la mia proposta etimologica da ebbro, ma proprio perché mi dà l’occasione di integrare il mio post dando a quella proposta, ammesso che ce ne fosse stato bisogno, un’ulteriore botta. La forma prevalente di “orzo” in dialetto salentino (le altre varianti coinvolgono solo la parte iniziale) è “uèrgiu”: perciò, se “urràscina” fosse stato da “orzo” avremmo avuto, tutt’al più “uèrgiàscina”. Giacché ci sono do anche il colpo di grazia: “furràscina”, non presente nel Rohlfs, è variante di “vurràscina”, presente, che ho citato. La trasposizione (v>b>f) è assolutamente normale e proprio “furràscina” rende certi che “urràscina” è legato a “farragine/foraggio”, con lenizione e perdita (altro fenomeno normale) della f iniziale.
↧