Sono lieto che un mio ex compagno di seminario diventi cardinale. Quando io frequentavo la I media, lui stava in IV Ginnasio. Siamo stati perciò due anni insieme in seminario. Ricordo bene, durante il mio primo anno, che lui aveva la funzione di sagrestano, sicché era popolare tra di noi perché si muoveva frequentemente sull’altare. Che io ricordi, era un ragazzo minuto e piuttosto timido. A turno veniva scelto un seminarista per la funzione di sagrestano, carica che durava un solo anno. In terza media toccò a me la sorte di fare il sagrestano. La cosa mi divertiva molto perché, invece di starmene come gli altri inginocchiato sui banchi in cappella, io mi muovevo con più libertà fra cerimonie varie, vestizione del celebrante e accensione e spegnimento delle candele. Prima della messa dovevo riempire 2 ampolline, una di acqua e l’altra di vino bianco. Non nascondo che qualche volta annusavo il buon vino e facevo cadere due-tre gocce in bocca come bevendo a garganella (nel dialetto romanesco: bere da un recipiente facendo scendere la bevanda direttamente in gola). Un piccolo peccatuccio che la dice lunga sulla mia storia col vino.
Finisco col dire che io e Mons. Filoni abbiamo svolto, sì, la stessa funzione di sagrestano, solo che io, a differenza di lui, non sono diventato cardinale! Auguri a Mons. Filoni allora.
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Commenti su Il 18 febbraio la nomina cardinalizia al salentino Mons. Fernando Filoni di Alfredo Romano
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