Cominciava a mancarmi “Il mangiatore di libri”… Se Michele è tornato, non può che essere una grande gioia per tutti, tale è la ricchezza del suo bagaglio umano. Ad accoglierlo a Noha, suo paese di origine, ricordi nitidi come un cielo senza nuvole, parlanti come un film in bianco e nero, pulsanti di emozioni come un cuore aperto.
Che miracoli portentosi compie la mente umana! Ferma immagini e le fa rivivere tale e quali a come si svolsero nel loro tempo, meglio di un computer e di qualche aggeggio futurista ai raggi fotonici: l’uso intelligente del cervello, la vera risposta all’evoluzione; averne uno in disuso come la masseria Colabaldi a Noha, il rammarico di un’ingiusta decadenza e il pericolo di un suo crollo delittuoso.
Per fortuna c’è il sentimento, lo stesso che fa piovere emozioni alla pari dei capricci del tempo, firmando armistizi con la paura e l’età attraverso carta e penna. E questi due poveri oggetti ci renderanno immortali, caro Michele, come pure renderanno immortale tutto ciò che al mondo amammo e vivemmo sperandolo eredità per tutti.
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Commenti su Il Mangialibri. Arrivo di Raffaella Verdesca
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