Se il dio Priapo desse oggi uno sguardo alle campagne intorno a Tricase, Specchia e Miggiano, si sentirebbe ormai inutile e sconfitto. Lui, protettore dei campi, dei raccolti, della fecondità e della fertilità, saprebbe di non avere più niente da fare da quelle parti. Eh già, perchè al cemento progettato per la costruzione della zona industriale basta essere innaffiato da denaro a pioggia e concimato da speculazioni di terza classe per proliferare come una giungla. Così il bollettino di guerra dei siti archeologici ignorati e degli ulivi massacrati supera di gran lunga la forte dotazione virile del povero dio, peraltro sfrattato insieme a queste meraviglie al pari di un miserabile accattone. Lui, l’immortale, vittima di un licenziamento brutale e senza giusta causa.
“Legge di mercato, necessità del progresso!” si affretterebbero a giustificare i responsabili di questa cementificazione demenziale.
Lo scempio paesaggistico del Capo di Leuca è fratello di una ricca nidiata nata nei palazzi della Provincia e della Regione Puglia, nascosto dietro a giacche e cravatte che tentano la scalata sulle nostre ricchezze archeologiche e naturalistiche in nome di un’emancipazione economica parossistica e sanguinosa. Allungare il passo per raggiungere l’indipendenza e la produttività industriale è cosa santa e giusta, ma mai senza stare attenti a dove si mettono i piedi. Il rischio è sempre quello di sporcarsi calpestando ciò che facilmente si può immaginare.
Siamo dunque il risultato di un’evoluzione antropologica che ci ha saltato a piè pari, alcuni da spettatori inerti, altri da attivisti incaprettati.
Marco e i suoi amici conservano dell’ “HOMO” quel “SAPIENS” ancora capace di incitare ognuno di noi alla lotta, alla resistenza, alla denuncia sostenuta da un’informazione vera e da una speranza reale.
Quando gli ultimi frammenti di cemento e di asfalto cadranno preda dell’uso, dell’abbandono e degli anni, forse qualcuno ritroverà il monolite della Pajara vicina a Lucugnano, totem sacro di un popolo che viveva, ha lasciato vivere e saputo vivere le meraviglie della terra e del proprio pensiero in un abbraccio infinito col tempo.
↧
Commenti su Un emblematico caso di pessima gestione delle risorse di un comprensorio del Capo di Leuca di Raffaella
↧