Per coloro che,come me,non hanno avuto la benedizione di conoscere di persona il “dottore nostro”, così come amava e ama chiamarlo il popolo Tiggianese e non, c’è una memoria grata, affettuosa, commossa e anche nostalgica da parte di tanta gente e soprattutto di gente semplice e umile verso la persona del dott. Niceforo. Dalla loro testimonianza traspare la viva immagine del buon samaritano che si è piegato sulle sofferenze di tanti infermi, per curarne il corpo, ma con uno sguardo che andava oltre: in quel corpo il “dottore nostro”, vedeva un’anima appartenente a Qualcuno. Mia madre riferisce spesso una sua espressione pronunciata entrando in casa nostra e notando le foto dei familiari defunti: “Questo resta di noi, Signora, e le opere buone, se le facciamo”. Come non additarlo quale esempio di vocazione alla santità?Tiggiano può gloriarsi di avere avuto un uomo come lui che ha scritto una pagina importante della sua storia, proprio perchè il dott. Niceforo ha incarnato e vissuto la storia dell’Uomo.
La lapide commemorativa migliore? Desiderare di imitarlo secondo le nostre capacità!
don Antonio Riva 1979 (sicuramente lo avrò avuto come mio pediatra!)
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