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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su L’industria del freddo in Età moderna. Le neviere nel Salento di Giancarlo Colella

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Lo stimolo ad intervenire sull’argomento mi è venuto da Tommaso Coletta, nato e cresciuto come me ad Acquarica del Capo che ha conservato intatto, come me, l’amore per il Salento nonostante il destino lo abbia collocato in quel di Forlì. Effettivamente, come sottolineava Tommaso Coletta, ad Acquarica del Capo c’è uno dei sei quartieri in cui viene diviso il paese, attribuendo a ciascuna zona un none particolare collegato alle sue caratteristiche o alla sua storia, che si chiama “Navera”, ossia neviera. Per quella che è la mia conoscenza mnemonica una neviera alcune neviere erano ubicate proprio nella zona dove abita ancora la madre di Tommaso Coletta e dove io ho abitato fino a una decina di anni fa. Una di queste si trovava nella zona che veniva anticamente utilizzata come campo sportivo, un’altra si trovava al di là della ferrovia all’altezza del passaggio a livello ed una si doveva trovare nei pressi di una masseria. Da quello che mi risulta la zona era ricca di queste presenze perchè era la zona più alta del paese, ma di tutte queste testimonianze oggi non è rimasto nulla, mentre i resti di una neviera dovrebbero essere ancora visibili nei pressi della Masseria di Cristo, sulla strada per andare a Torre Mozza. Credo, comunque che in moltissimi paesi fosse consolidata l’usanza di conservare la neve che si trasformava in ghiaccio in queste costruzioni realizzate scavando nella roccia e lasciando affiorare dalla superficie della terra appena qualche decimetro in altezza. Anche a Specchia, per esempio, c’è una zona del paese che si chiama neviera. Escludo, invece, che il ghiaccio che veniva venduto in giro con i carretti a pezzi provenisse dalle neviere. A quell’epoca invece operavano aziende industriali per la produzione del ghiaccio. Attività che sopravvive ancora oggi e che consente ai titolari di chioschetti nelle zone marine di vendere al pubblico assetato quelle granite che riescono a portare tanto refrigerio alla calura estiva che nel Salento spesso è in sopportabile. Giancarlo Colella.


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