Anch’io nella mia infanzia ho sentito parlare “ti lu munasceddu” ma nei termini che gli adulti usavano verso noi piccoli per spaventarci e tenerci buoni,cosi’ come le storie “ti lu Nanni Orcu”una fattispecie dell’attuale uomo nero.Oppure la favola “ti lu ntartieni” un modo per allontanarci da casa per un certo periodo di tempo .Ma tralasciando questo argomento,chi saprebbe raccontarmi un po’ “ti cunti o culacchi ” di Papa Cagliazzo?(o Papa Galeazzo da Lucugnano). Un’ultima cosa se mi è concesso.Io nei ricordi della mia infanzia restano fiochi ricordi di un uomo affetto da Tarantismo del quale ancora ricordo il nome:Tale [nome non pubblicato dalla redazione per il rispetto della privacy].Tengo a precisare che il mio paese d’origine è Galatone in provincia di Lecce.Ebbene ricrdo il modo in cui strisciava per terra al suono del violino l’organetto e del tamburo.Vi chiederete il perchè della digressione dal tema che stavamo trattando. Ebbene sarebbe interessante che chi ricorda qualcosa in merito lo racconti.
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