A questo punto credo proprio che dovresti parlare un po’ più di te, non fosse altro per riempirci d’orgoglio e per rispolverare la gloria delle tante intelligenze del Salento, non meno delle altre la tua. Non è facile scrivere per il teatro e portare a casa tanto successo. La curiosità comincia a fare banchetto della mia già famelica mente e giuro che, ad aver saputo in tempo utile della replica di ‘Don Galeazzo da Lucugnano’ stasera al Paisiello, mi sarei fiondata nelle prime file già da adesso.
Marcello, umile apostolo dell’arte, leggendo queste parole si sentirà un po’ a disagio, ma è in errore. Se è vero e giusto che tutti dovremmo adoperarci per bilanciare e sottomettere le brutte notizie con le buone, l’ignoranza con la sapienza, la volgarità con la buona educazione, la barbarie con l’arte, il vuoto con la ricchezza, è anche vero che i talenti devono emergere con il diritto della loro preziosità e con il dovere di dare fiducia e speranza agli uomini di buona volontà. Tutti i lettori di Spigolature la sventolano con fierezza e gratitudine, tutti i conoscitori(gli amici, non ne parliamo!) di Marcello, invece, maneggiano con cura il carico prezioso del suo essere rispettando l’umiltà che ne riveste ogni più piccolo tratto. Marcello è un amante perfetto del sapere, del nuovo, dell’antico, dell’attuale, dello storico e del virtuale. Sembra sia nato per capire e ricercare. Niente dei frutti di questa sua straordinaria passione è mai stato riposto nella madia o sotto il materasso, ma sempre messo a disposizione di tutti, magari solo sfumando il nome di provenienza. Mi spiace per te, Marcello caro, ma per quanto tu voglia mimetizzarti, ti do una brutta notizia: non puoi nè mai potrai. Non me ne volere. Sei la schiuma che adorna l’onda e che anche col mare calmo, non può non rinfrescare la riva.
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