Come ho scritto, ho lavorato a lungo nel turismo e sviluppato pacchetti ad hoc, per sostenere e promuovere il business dell’industria ricettiva all’estero (in Italia sono stata snobbata). Questa è la nostra situazione (scusate se mi identifico) vista dal mio punto di vista: la tendenza prevalente è la vacanza breve, più volte l’anno; i weekend e ponti (cosiddetto turismo “toccata e fuga”) sono amatissimi e diffusissimi in Europa. Voglio fare una breve vacanza in Puglia:
* Aereo
- Perchè un volo Düsseldorf-Brindisi mi può costare 15 euro (14,99 euro in verità, anche posso viaggiare con un solo bagaglio a mano che non superi gli otto chili, se voglio evitare sovratasse) e dura 2 ora e 20 minuti al massimo? Oppure può costare dai 600 euro e anche più e dura dalle 4 ore e 50 minuti e più (perchè manca il volo diretto)?
- Perchè un volo Milano-Brindisi mi può costare 10-30 euro (anche posso viaggiare solo con un bagaglio a mano che non superi gli otto chili, se voglio evitare sovratasse) e dura 1 ora e 10 minuti al massimo? Oppure può costare dai 200 euro e anche più e durare dalle 3 ore e più (perchè non c’è il volo diretto)?
* Treno
- Tratta Milano-Brindisi con costo minimo di 60-70 euro e durata minima del viaggio di 8-11 ore.
- Lasciamo perdere la tratta dalla Germania!?!
Le 4-5 ore per l’andata e altrettante per il ritorno in aereo (il treno non è un’alternativa considerabile) riducono o, addirittura, annientano l’interesse per la destinazione pugliese. Soprattutto se l’unica opzione disponibile è Bari ed io, per esempio, devo andare a Taranto (meglio sarebbe aereoporto Grottaglie) oppure Brindisi e Lecce (quindi aeroporto di Brindisi). Vale al dire, se sono fortunata: ho altre due ore di treno e mi servono 10-20 euro ancora.
Come è possibile, in questa situazione, sviluppare e sostenere l’industria turistica e il suo “indotto” tutto l’anno? Ci sono tre aeroporti per garantire spostamenti veloci: bisogna farli funzionare tutti e a pieno ritmo, con azioni promozionali studiate all’uopo, superando stupide e dannose rivalità. Anche il turismo “toccata e fuga” (e non solo quello dei mesi estivi) può essere la forza trainante e propulsiva dell’intero sistema economico pugliese, creare posti lavoro e sviluppare nuove opportunità occupazionali anche nei settori alimentare, artigianale, agricolo, manufatturiero, artistico e culturale.
Fede, speranza e carità? Continuerò a seguire con interesse e promuoverò con piacere questo sito.
Viel Spaß & Ciao!
Vincenza