Il griko stèo ce pìnno (letteralm. “sto e bevo”) è testimonianza dell’ interscambio tra il romanzo salentino e il griko (ad altri la ricerca e la continuazione di tale evidenza sintattica!). Faccio solo notare che il fonema /k/ del greco stèko è caduto nel griko stèo e non lo metto per niente in relazione al salent. staci/aci.
Non voglio ripetere il grossolano errore di non riportare i riferimenti bibliografici, ma mi sovviene, scurcugghiandu nel cassetto della mia memoria, che per il salent. merid. “staci fazzu” si teorizzò la grafia unita di un ipotetico * “sta’ ci fazzu”, forma ridotta di “stàu ci fazzu”, letteralm. “sto che faccio”.
Quest’ultima, a me non convince affatto, ma forse farebbe un po’ contento il prof. Armando (a cui mando un ossequioso saluto).
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Commenti su Alcuni aspetti del presente, del passato e del futuro nel dialetto neretino. di fabio
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