Rispondo cumulativamenbte ai due messaggi.
Il griko “steo ce pinno” è l’evidentissima trascrizione del classico “steko kài pino” e, dunque, non mi pare che si possa addurre come “testimonianza di interscambio tra il romanzo salentino e il griko” se non a livello strutturale . Mi pare invece interessante, per sintetizzare, il tuo mettere in campo “ac” , che non può certo essere considerato, comunque, come trascrizione del greco kài. In riferimento all’ultimo periodo delll’ultimo messaggio debbo ribadire, ammesso che non lo sia sia capito da tempo…, che io rimango contento solo quando un problema (e non solo di natura filologica…, sono fatto così) risulta risolto in modo inequivocabile; e non avevo certo la presunzione di averlo fatto. Un caro, altrettanto ossequioso, saluto.
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Commenti su Alcuni aspetti del presente, del passato e del futuro nel dialetto neretino. di armandop
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