Grazie Raffaella del bellissimo e intenso commento. E’ vero quello che tu scrivi. L’uomo ha da sempre cercato di trovare una via di fuga ai propri errori, con la speranza di non essere costretto a coinvolgere se stesso e il proprio animo nel ripararli. Patipaticchia diventava quindi una comoda rappresentazione del reo, autore di errori, di malefatte, ma soprattutto trasposizione fisica dei nostri errori. Di conseguenza era lui che la gente chiamava all’espiazione, ritenendosi di conseguenza “assolta”. Purtroppo, seppur in altre forme e in altri tempi, la stessa Chiesa si è approfittata di questa nostra innata propensione, offrendo facili scorciatoie all’animo umano. Come non dimenticare il mercato delle indulgenze con il detto “quando il soldin cade nella cassetta, l’animo sale in cielo benedetta”. Autoassolti perchè i più fanno così, autoassolti perché si è dimenticato il senso della parola “omissione”. Purtroppo così era e così continua ad essere rispetto alle tante brutture, come tu le chiami, che ci circondano e di cui noi stessi siamo autori o rispetto alle quali spesso ci volgiamo dall’altra parte.
↧