Cari amici,
gli DEI sembrano voler bene agli ulivi della Statale 16 e al Movimento “SALVIAMO GLI ULIVI DEL SALENTO”, che tra web e media si adopera per salvarli da circa un mese, sostenendo e diffondendo la petizione online promossa da Angelo Amato (Olivinopoli), Roberto Guido (quiSalento) e Danilo Lupo (Telerama), che vanta oltre 2200 firme raggiunte e un grosso seguito di contatti e sostegni (http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2012N21915).
Una croce greca incisa su una parete e tracce di quella che potrebbe essere un’antica vasca parlano chiaro nel ritrovamento di un ambiente ipogeo, una cripta probabilmente protocristiana, nei pressi della Statale 16, come sapete interessata da un progetto di ampliamento a 4 corsie che porterebbe all’abbattimento di 8000 alberi di ulivo. Il ritrovamento resta non lontano dall’Abbazia di Centoporte, lungo l’antica strada che univa Lecce a Otranto passando per i vecchi casali andati distrutti di Torcito, Anfiano, Palanzano e San Basilio. La realtà è emersa grazie al sopralluogo delle associazioni Nuova Messapia, Forum Ambiente e Salute e Coordinamento Civico per la Tutela della Salute, del Territorio e del Cittadino. I volontari si trovavano in zona per monitorare gli ulivi destinati all’espianto, imbattendosi nel sito archeologico, che, in base al progetto del nuovo tracciato stradale, verrebbe completamente cancellato, trovandosi a pochi passi dal limite della strada esistente. La documentazione fotografica è stata già consegnata alla Soprintendenza per i Beni Architettonici. Il Movimento SALVIAMO GLI ULIVI DEL SALENTO, che ha nell’omonimo gruppo su Facebook il suo quartier generale virtuale, chiede pertanto l’intervento diretto dell’Università e della Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici, affiancandosi alle istanze dei giornalisti che seguono gli eventi, chiedendo di valutare il valore e la rilevanza di quanto scoperto. Il ritrovamento costituisce un nodo cruciale della vicenda che riguarda gli Ulivi, cui le Istituzioni sono chiamate ora più che mai a rispondere con responsabilità, a partire dalle domande poste dai cittadini all’indomani della scoperta di segature irregolari a danno di decine di alberi d’ulivo, svelando che nel progetto di ampliamento non era stato pianificato affatto alcun reimpianto, se non per i soli 268 ulivi dichiarati monumentali. E’ dunque il momento buono per allargare la riflessione e capire su quale modello di sviluppo intendono investire il Salento e la Regione tutta, se valorizzando il proprio patrimonio ambientale ed archeologico per un turismo intelligente e fuor di retorica destagionalizzato o se spazzando via bellezza e storia a vantaggio del profitto e dello scempio. Intanto, chiamato in causa dagli artefici della scoperta, il professore Paul Arthur, docente di Archeologia Medievale all’Università del Salento, ha ammesso di non aver avuto conoscenza, prima, del sito, ritenendo molto interessanti le fotografie, che rivelano tutt’intorno alla cripta la presenza di probabili trincee con annessi fossati difensivi. Arthur effettuerà a breve un sopralluogo sul posto, per verificare meglio anche la possibile presenza di frammenti di ceramica. Di sicuro ad alcuni esperti quell’insediamento non è nuovo, essendo noto con il nome di “Craunuse”, un sistema di ambienti sotterranei scavati, in parte ancora interrato e in parte distrutto durante i primi lavori della Statale 16, così come si configura oggi.
Il Movimento invita a seguire l’evoluzione degli eventi sul gruppo Facebook, costantemente aggiornato sulla cronaca e divenuto peraltro luogo di vivace scambio d’informazioni e opinioni, grazie al contributo costante di cittadini, esperti, associazioni e comitati. Alla vigilia della creazione di un Comitato di larga base per il monitoraggio sulla sorte degli ulivi della Statale 16, vi invitiamo ancora a firmare e diffondere la petizione a loro difesa: http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2012N21915.
Grazie agli Dei e alla straordinaria legge delle combinazioni!
Firmato da Chiara Idrusa Scrimieri ed Emanuela De Giorgi per Idrusa Visual Lab, laboratorio di cinematografia, comunicazione ed arti visive facente parte del Movimento SALVIAMO GLI ULIVI DEL SALENTO.
Chiara Idrusa Scrimieri
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