Sagace rassegna storico-nazionale con appendici culturali e ironiche degne dell’Olimpo. Ma nella ricca competenza politematica di De Luca noi lettori di Spigolature ci siamo cresciuti pur non essendoci mai guadagnati l’abitudine allo stupore che suscitano i suoi pezzi.
Oggi Pino mi fa pensare all’Italia come a una Casa dello Studente costruita con sabbia e crollata alle prime scosse di terremoto, a uno squallido teatrino di periferia capace di rappresentare solo bieche trame di potere imposte a un pubblico annoiato e per di più pagante.
Siamo un popolo misto di Caino e Abele, una nazione che vanta paternità gloriose e associazioni canaglie, siamo il cane che morde la mano di chi lo ciba e scodinzola a chi lo ubriaca, siamo le schiere che invocano ‘Barabba!’ dopo aver osannato al Bene, siamo chi si lascia derubare e deve poi risarcire il ladro per il disturbo.
Sembra che sul suolo italico così come su altre latitudini sia obbligatorio far cadere il morto o lo scandalo per dare inizio alla ribellione popolare, alla presa di coscienza volta a riscattare i cittadini dall’immobilismo sociale e dalla rassegnazione politica, dall’assenza delle idee e dalla onnipresenza del profitto. Almeno finchè l’oblio non ci separi dai resuscitati propositi.
Concordo con te in tutto, Pino, e se invece dei ‘fucili’ ideologici e psicologici tornasse la dialettica della scuola dei valori e dei princìpi, forse Golia andrebbe incontro al suo destino solo sulle pagine della Bibbia perchè Davide non sarebbe costretto ai tanti odierni round con vittorie rare e incerte, ma se la spasserebbe a vivere felice la sua giovinezza in attesa del futuro da Re, onorificenza degna di un’umanità nobile, sapiente e duratura. Un Re, pur prigioniero, non è mai schiavo.
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Commenti su Son rarissimi i casi in cui Davide sconfigge Golia… di raffaellaverdesca
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