Scene di vita comune dei contadini di un tempo, affreschi bucolici di cui si può sentire l’odore anche solo leggendo questi righi che sanno fi fichi, di erba e di aratro. Giorgio ci invita nel magico mondo delle piccole cose, dove anche le tensioni tra i protagonisti sono scatenate da motivi semplici, da umili beni ma da grande ardore. Il sudore e la fatica bagnano la speranza nell’avvenire, la campagna con la sua ricchezza riscalda il cuore del lettore.
↧