PATHOS (Patù)
Se il nome che t’han dato
è vero ed è reale,
se ancora ai giorni nostri
quel nome antico vale,
quel sentimento impernia
le arterie del mio cuore,
mi pulsa nella mente
s’aggiunge al mio dolore.
Mi sforzo di scordare,
cancello ogni emozione,
l’affetto dal mio cuore
io provo ad affogare.
Non ci riesco sempre,
ma poi che male c’é?
In fondo quel che ho perso
è solo nostalgia,
ho regalato affetto
come un anziano tenero
a chi coglieva l’attimo,
a chi mania cercava
con sadica ironia,
Di lei cosa è rimasto?
Sol nebbia nel mattino ,
l’impronta del disgusto,
le notti desolate,
le mani un po’ insabbiate.
Ora m’aggiro libero
per questo colle antico
cancello le mie pene
semino l’allegria,
poi tutto ridisegno
con una poesia.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 2.7.2012 – 13,19)