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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su Lucugnano di Tricase, i giorni della vergogna di raffaellaverdesca

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Fermo restando che c’è e deve esserci comunque e ovunque la libertà d’opinione, penso fermamente che prima di parlare sia necessario sempre accertarsi di ciò che si dice e stilare una lista delle priorità personali: che posto occupa il rispetto del prossimo, dell’ambiente, del valore che oggetti all’apparenza comuni, a volte inutili, possono avere per l’identità di un popolo? (E al ‘popolo’ apparteniamo tutti, a uno a uno, vi piaccia o no!)
Nel film di Antonio Albanese “Qualunquemente”, satira divertente e urticante sul malcostume generale, sulla contaminazione e sul degrado di solidi principi che hanno portato attraverso i secoli al risultato delle nostre persone, oltre che della parte migliore di questa nazione, si ironizza sui divieti categorici imposti dalla Sovrintendenza dei Beni Artistici e Culturali riguardo al trafugamento di anfore e reperti archeologici al fine di concludere nel più breve tempo possibile la realizzazione di un Centro Turistico balneare nel Sud Italia. Il protagonista parla di ciarpame, di cianfrusaglie orride, perfino rotte, per la cui rimozione, piuttosto, avrebbero dovuto ringraziarlo e pagarlo a peso d’oro. Bene, se la storia parla a sordi e implora aiuto ad avidi e insensibili affaristi, sarebbe bello se noi, cittadini comuni, rafforzassimo la sua voce con la nostra, in coro, chè anche un movimento labiale possa scuotere ‘…chi non vuol sentire’, ovvero ‘…il miglior sordo’!
La Provincia ascolti, taccia ed agisca di conseguenza, magari con onore.
PierPaolo ha ragione denunciando situazioni al limite, quelle in cui per avere finanziamenti e attenzioni, a volte, è necessario inventarsi mille strategie per aggirare burocrazie e durezze delle amministrazioni sul tema MANUTENZIONE e CONSERVAZIONE.
Siamo quelli che tagliano sull’essenziale, sul glorioso, sul prezioso per avere il lezioso, l’inutile, se non addirittura il dannoso.
Non credo che una coscienza critica e reattiva come quella di Giacomo Cazzato, prototipo della forza giovane che manca e viene neutralizzata con astuzia in questo Paese, possa denunciare senza documentazione e coscienza, possa informare e sensibilizzare senza passione e credo.
Se anche fosse vero, per assurdo, l’1% di ciò che in quest’articolo viene descritto e circostanziato, varrebbe pur sempre la pena accertarsene, ribellarsi, collaborare affinchè queste atmosfere raffinate di Palazzo Comi, humus benefico al nostro senso critico e alla nostra cultura individuale e territoriale, conservino la propria dignità e difendano il proprio esistere.
Di “Rotonde sul mare” ne esistono a bizzeffe in questo Paese, così come di agriturismi, castelli e palazzi storici umiliati ad ospitare matrimoni, scuole, magazzini, possibile che l’unica cosa che il mondo debba ormai invidiarci sia fatta solo di spaghetti?


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