Dall’inciso in grassetto, deduco che al nostro Armando piace “assaggiare” lu ìnchiu del dibattito filologico amichevole (mai mi permetterei di dire scientifico, considerate le mie modeste conoscenze!).
Ora, strettamente connessa all’indagine linguistica del verbo salentino bbinchiàre (per il quale sono stati proposti, in autorevoli saggi, i lat. IMPLERE>*IMPLARE, lat. AB+IMPLERE, lat. AB+INFLARE, idem X ital. ABBOTTARE), oso esporre la mia ipotesi etimologica, che probabilmente farà torcere il naso.
Ebbene, d’accordo con l’esposizione del signor Armando, il verbo in questione (bbinchiàre e non binchiàre) lo ritengo strettamente legato (‘vincolato’) al sostantivo (v)ìnchiu, in quanto derivato da una forma latina volgare *ADVINCULARE, che in alcuni dialetti meridionali ha dato forme con i passaggi fonetici ben noti: –DV->-bb, -NCL-> -nchj-/-nghj-. Quindi, dicevamo, la voce *ADVINCULARE dovrebbe aver avuto un primo significato con il senso di «percuotere (con violenza) con il ‘vinchio’ persone, animali o cose» (così ad Andretta AV abbënghjà, a Farnese VT avvenchià). Da qui, vuoi per le “essìche” prodotte, vuoi per il significato esteso, in altri dialetti ha dato il significato di “gonfiare” e quindi “satollare, rimpinzare, saziare” (così a Corato BA abbënghjà, a Bari abbëgnà, a Lecce bbinchiàre); semanticamente simile, si ha nell’italiano “gonfiare di botte” > “riempire di botte”.
Ritengo meno probabile che bbinchiare sia un verbo denominativo da vìnchiu con il prefisso AD-; alcuni parlari salentini hanno formato il verbo apposito vinchisciàri ‘colpire con il vìnchiu’ (così a Latiano).
Per quanto concerne l’aggettivo vièto “vecchio” mi chiedo se esso veramente derivi dal lat. vĕtus-vĕtĕris-vĕteri-vĕtĕrem-vĕtŭs-vĕtĕre, allineato ai sostantivi del tipo lătŭs-lătĕris-lătĕri-lătŭs-lătŭs-lătĕre, che per analogia, forma un accusativo *vĕtŭm, con normale dittongazione di ĕ in sillaba aperta a iè (cfr. pĕdem > piède). Inoltre, l’etimologia del toponimo Orvièto (da Urbs vetus) porrebbe un altro tassello a favore.