Difficile dire che questo racconto non sia uno ‘schianto’! Rido raramente per una battuta, ma leggendo e rileggendo questa storia di Alfredo, ho riso di gusto dal primo all’ultimo rigo. Scorcio dolce amaro sulla corruzione e l’istinto allo sfruttamento della massa da parte della casta per eccellenza, i religiosi. Il popolo risponde e usa la furbizia spremuta dalla sopravvivenza. Le situazioni si capovolgono, si tingono di grottesco, fanno riflettere, ridere e sorridere… a denti stretti.
Speriamo che la povera Maria abbia trovato un posto almeno in Paradiso! Lì il corso di recupero messe perdute è istantaneo e magari s’impara qualcosa di più che dietro uno scanno o una cattedra!
Grazie Alfredo.
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