Caro Giovanni, come darti torto, molte cose attinenti l’argomento – come quelle che indichi e tante altre – non le ho trattate, del resto già così risulta lunga e spossante la lettura. Di quanto avevo scritto una cosa mi premeva e mi preme. E’ luogo comune pensare che non esiste alcuna tradizione pura, da preservare come un soprammobile. Ed io condivido questa visione non reificante di certi processi, delle tipicità e delle specificità. Anche la pizzica è destinata al mutamento continuo (panta rei!). Ciò però non significa, come tentavo di mostrare, che non si possano fare delle distinzioni precise (e chiare, oltre che nette) e mettere sotto il bisturi dell’analisi in modo sincronico l’essere tipico o meno di un dato fenomeno in un dato momento. Io ho provato a farlo, e il risultato è stato: la pizzica non è tipica, non è nemmeno popolare nel senso chiarito nel testo. A me questo frullava per la testa, trovare un piccolo sistema di definizioni che mi restituisse risultati affidabili che rispecchiano la nostra quotidianità (quella che sperimentiamo tutti) in modo deduttivo. Credo che ci sia nel pezzo. Sul tema “pizzica” e “notte della taranta” credo sia da preferire il silenzio, c’è troppo rumore per parlare e ascoltarsi reciprocamente. Soprattutto in questo periodo. Con questo pezzo (comparso anche su Paese Nuovo all’epoca), credo di aver chiuso con l’argomento. Penso solo in proposito che se continueremo per questa via, tra qualche anno avremo fatto venire la nausea al mondo intero di pizziche e tarante. E l’effetto non farà ridere! Comunque, arriva settembre, e come ogni anno…spariranno tutti i tamburelli, insieme ai turisti! Questo fenomeno, che si ripete puntualmente, a me interessava comprendere nelle sue ragioni. La pizzica (o le pizziche, ormai), non essendo espressione musicale tipica e popolare, è solo l’accompagnamento musicale della stagione turistica, la musica che rispecchia uno stereotipo, un immaginario che con la nostra vita non ha nulla a che vedere. E del resto, non potrebbe essere altrimenti. Cambiato il mondo, con esso muta ogni suo elemento, anche la sua musica. Un caro saluto
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