A proposito di “mmàusu” mi dispiace che l’autrice non è più fra noi per poterci dare i chiarimenti necessari, ma so di sicuro (e basta essere anziani, o pastori o contadini o persone che hanno dedicato la vita nella ricerca di questo tipo di linguaggio), sono sicuro, dicevo, che nella “curte ti lu mmàusu” avvenivano tutti quei lavori conseguenti alla mietitura, tipo, mmàusare, scernitàre, ecc. (leggendo tutti i lavori della Giulietta, chissà quanti altri termini consimili potrei trovare). Mi dispiace che l’esperto non sono io, né ho la presunzione di esserlo. Sicuramente potrà darci qualche chiarimento l’amico Armando Polito, che saluto.
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