Ciao a tutti, Fino alla fine degli anni 50′, il “rispigo”cioè la raccolta di spighe smarrite, dimenticate o trascurate era una operazione fatta a stagione conclusa, era la stagione dei poveri. Così era per le ulive “ulie rringa, così per gli ultimi e acerbi grappoli d’uva “craggioppi”, così per gli ultimi fichi ormai caduti dall’albero “chichirizzi” affinchè nulla della natura fosse sprecato. Allora se nulla deve essere sprecato del nostro patrimonio culturale, anch’esso a stagione conclusa, la vostra iniziativa di recupero è quanto mai opportuna. Complimenti al direttore e ai suoi collaboratori! Se posso rendermi utile in seguito lo farò volentieri, sono un pittore non uno scrittore e non so se definirmi uno “spigolatore, ma se non sono spighe, le mie saranno “chichirizzi” o qualsiasi cosa che possa stimolare la memoria e la propria identità.
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