In margine alla lettura dell’interessante post mi permetto solo di avanzare il sospetto che “l’invenzione” della pùccia non abbia, una volta tanto, un’origine militare, ma civile. Pùccia, infatti, in senso strettamente filologico (alla fine, poi, metterò in campo la cronologia), è direttamente dal latino bùccea=boccone, chiarissima forma aggettivale da bucca=bocca, che già in Svetonio (I°-II° secolo d. C.) (Vita di Augusto, 76, 2) assume il significato traslato di boccone: duas buccas manducavi prius quam ungui incipere (mandai giù due bocconi prima che cominciassi ad essere massaggiato); di bucca è diminutivo buccèlla=bocconcino, in Marziale (contemporaneo del precedente) (Epigrammata, VI, 75, 3): buccellas misisse tuas te, Pontia, dicis=tu, Ponzia, dici di aver(mi) mandato i tuoi bocconcini. Bùccea e buccèlla continuano nel latino medioevale, con buccèlla che assume pure il significato particolare di ostia da consacrare. Buccellàtum (derivato da buccellàre, a sua volta da buccèlla) è di attestazione piuttosto tarda (Ammiano Marcellino, IV° secolo d. C., VII, 17).
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