La “cosa” che precede mi è piaciuta assai. Mi ha fatto tornare alla mente questo buco nero dell’infanzia che risucchiava paure e ombre, la cisterna, regno di anguille solitarie e immortali, che io immaginavo secolari e grandi come draghi. Me ne stavo alla larga da quei buchi, attratto e spaventato dalla “Manu Longa” che, secondo mio nonno (che di immacolate ne conosceva pure lui tante) , mi avrebbe preso se fossi passato vicino alla cisterna senza la presenza di un adulto.
↧