Nardò fa parte di un vasto bacino idrografico endoreico allungato di SSE a NNW, noto come “sistema idrografico del Canale dell’ Asso”. Infatti le acque meteoriche vengono convogliate tramite il canale e bonificate a mezzo di arginatura artificiale.
Tale canale termina a Nord di Nardo’ nei pressi della “Voragine delle Colucce”. Quest’ ultima, insieme ad altri inghiottitoi e doline, sono chiare manifestazioni paracarsiche. Infatti il territorio di Nardò è privo di corsi d’acqua superficiali ma ricchissimo di veri fiumi sotterranei, caratterizzati dal fatto che mancano i diretti displuvi al mare.
A proposito di vore ricordo la “vora del fico” e le cosiddette “spundurate” (i termini stanno rispettivamente per “voragine” e “cedimento del terreno”, cfr. G. Rohlfs: Vocabolario dei Dialetti Salentini, vol. II, Galatina 1976, p.819 e 685. Per le seconde vedi “Pietre nel sole”, numero unico a cura della Provincia di Lecce, 1990, p.34). Si tratta di luoghi dove si sviluppa una flora e una fauna particolare con crescita di giunchi e presenza di uccelli acquatici.
L’acqua presente ha una percentuale minima di salsedine, tanto che i contadini sono soliti servirsene per irrigare i campi. Tra queste degne di menzione sono “la Palude del Capitano”, sulla strada per S.Isidoro, e “lu furchiu di la zappa” in contrada Nucci.