Non solo la chiesa di San Salvatore, ma dieci, cento, mille altri monumenti sono in attesa di restauro e di attenzione da parte degli organi competenti. Sappiamo ormai tutti che il nostro governo non è in grado né di promuovere cultura né di finanziare progetti di qualsivoglia natura inerenti il patrimonio artistico italiano. Assistiamo inerti alle scelleratezze umane. Non sappiamo – o magari – non vogliamo indignarci. Passivamente accettiamo tutto. La classe politica e dirigente di questo paese è allo sbando, incapace di amministrare, capace soltanto di aumentare le tasse per sanare il debito, frutto di una politica allegra e spensierata. Le parole non bastano più. Abbiamo già scritto molto. Adoperiamoci a capire cosa sta succedendo, prendiamo atto dello sfacelo e poi al lavoro se vogliamo veramente che qualcosa cambi.
Il popolo italiano sa ben poco di educazione civica e di educazione in genere. E’ abituato a fare quello che meglio gli aggrada, tralasciando il rispetto per le regole. Non meravigliamoci troppo delle cose che succedono, certamente ne accadranno di peggiori. Tutto è lecito, tutto è possibile: passare con il rosso, non dare la precedenza, picchiare il pensionato, stuprare la giovinetta, non pagare le tasse, imbrogliare, chiedere le tangenti, ammazzare la moglie e l’amante. Io sono disgustato. Mi rendo conto che non siamo stati capaci di educare le giovani leve. D’altronde ci indigniamo dei giovani – e facciamo bene – ma degli adulti che non riescono a dare il buon esempio e impartire le più elementari norme civiche, mi chiedo che cosa proviamo. Basta con le chiacchiere, rischiamo di perderci nei labirinti della demagogia.
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