NO PASARAN, a tutela dell’Adriatico
Articolo pubblicato il 22/09/2011 su Fuoriporta.info
Sono due dinosauri, si muovono con agilità e padronanza nella foresta
giurassica del business e degli affari petroliferi. Hanno nomi oscuri
per noi garganici, abituati alla seppia ripiena e alle trigliozze di
settembre. Non promettono nulla di buono e, soprattutto, non perdono
tempo.
A loro non interessa “l’equilibrio ambientale; la bellezza dei luoghi;
il sentimento delle popolazioni; il vivere in armonia con il creato; i
ritmi lenti”, tutto questo è poesia, non c’azzecca nulla con il petrolio
e la caccia a nuovi giacimenti. Il loro mestiere è bucare, trivellare,
sondare, scavare, rompere, sporcare.
Si chiamano Northen Petroleum e Spectrum Geo L.T.D, sono munite di
permesso del Governo italiano il quale, con una celerità ed una
discrezione senza pari nella pubblica amministrazione, ha autorizzato
trivellazioni in buona parte dell’Adriatico. Possono muoversi
liberamente dall’Abruzzo a Santa Maria di Leuca, sfiorando le isole
Tremiti senza tanti fronzoli e cautele. Possono mitragliare in
continuazione violenti getti d’acqua a fortissima pressione per leggere
il sottofondo marino, con buona pace per tutto il sistema di mare, la
fauna e il novellame.
Contro questo “sacco dell’Adriatico” si sono mobilitate le Associazioni
ambientaliste, Italia Nostra, regioni, comuni, semplici cittadini,
artisti.
E’ stata Maria Rita D’Orsogna, professore associato di matematica presso
l’Università di Los Angeles, a lanciare l’allarme sull’iter burocratico
della Northen Petroleum per avviare le trivellazioni in Adriatico. Si
mobilitavano prontamente il Comitato per la tutela del mare Adriatico,
guidato da Michele Eugenio Di Carlo, a Vieste e Teresa Maria Rauzino del
Centro Studi Martella a Peschici: Questi esprimevano chiaramente la
propria contrarietà alle ispezioni sismiche, producevano osservazioni al
Ministero dell’Ambiente, prendevano contatti con l’associazionismo del
Salento e i media per allertare tutto il territorio. L’appello partito
dal Gargano veniva raccolto da Carla de Nunzio e Beniamino Piemontese
dell’Associazione Ideale “Osservatorio Torre di Belloluogo” di Lecce,
rompendo un sonnacchioso atteggiamento di stampa e autorità, al punto da
costringere Piemontese ad annunciare un sit-in al Palazzo della
provincia di Lecce e subito ricevuto dal Presidente della provincia, On.
Antonio Gabellone, che rassicurava sulle iniziative da intraprendere a
tutela del mare salentino.
La Chiesa pugliese prendeva posizione con l’adesione di Monsignor
Domenico D’Ambrosio, Arcivescovo di Lecce e nativo di Peschici, che così
si esprimeva:” Si fa davvero fatica a capire le scelte politiche che
stanno alla base dell’autorizzazione concessa dal Ministero
dell’Ambiente per trivellare il nostro mare. Aumenta sempre di più la
distanza, l’assenza e l’incapacità a raccogliere le istanze che vengono
dal basso e reclamano un’attenzione, un impegno, una civile
responsabilità che soprattutto le istituzioni devono promuovere.”
Mentre il Carpino Folk Festival dedicava l’edizione 2011 al “Patrimonio
Culturale dell’Acqua” quale riflessione e connubio tra arte, musica e
parola per generare azioni concrete a modificare l’incerto e precario
futuro dell’uomo.
Vico del Gargano dedica, in questi giorni, una mostra fotografica di
Michele Parracino, sulle sorgenti e i ruscelli che sfociano in mare,
quale contributo alla tutela del bene più prezioso per l’umanità.
L’acqua”…è fiume e mare, è dolce e salata, è nemica ed amica, è confine
e infinito, è principio e fine” erano le parole simboliche di una
edizione dove la cultura dei beni immateriali del Gargano si metteva
generosamente a disposizione per contribuire decisamente a difendere e
tutelare l’ambiente e il territorio e dove l’illustre artista Luca
Bassanese, con “ La leggenda del pesce Petrolio”, coglieva concretamente
quella che costituisce la più grande emergenza dei nostri tempi:
“ l’inquinamento dei Mari e degli Oceani ad opera dell’uomo e della sua
avidità…”
Il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha dichiarato:” Non
ci piace l’attenzione del Governo ai nostri fondali marini.”
La festa di Santa Maria di Calena, a Peschici, è stata l’occasione, per
il mondo associativo e culturale del Gargano, di riprendere i contatti e
porre in essere iniziative comuni per affrontare lo sviluppo sostenibile
e la tutela del territorio garganico. L’incontro ha riguardato la salute
del mare e dei suoi abitanti, la minaccia delle trivellazioni e le
criticità a cui il mare è sottoposto.
E’ stato il momento per suggellare il “Ponte Ideale” fra Salento e
Gargano a difesa dei mari di Puglia e a tutela del territorio, che i
contatti e i rapporti culturali tra persone e associazioni sono
possibili, anche a distanza di centinaia di chilometri, se ci sono delle
aspirazioni e delle idealità in comune.
Carla De Nunzio ha scritto.”L’incontro a Calena, dedicato alle gravi
emergenze costituite dalla tutela del mare del Gargano e della Puglia
intera, della lotta contro i veleni depositati e celati in modo
criminale sul fondo del mare e contro il pericolo ormai imminente delle
perforazioni e delle trivellazioni petrolifere da parte delle compagnie
estere e nazionali, tanto cara al nostro Arcivescovo Mons. Domenico
D’Ambrosio, peschiciano e leccese insieme, incarna davvero nella sua
persona il “ponte ideale” tra il Gargano e il Salento che noi abbiamo
come meta ideale, culturale e spirituale.”
Teresa Maria Rauzino e Michele Eugenio Di Carlo, hanno dichiarato:” Se
inizieranno a trivellare al largo di Brindisi, l’associazionismo vero,
la cultura autentica, l’informazione libera del Gargano muoveranno verso
il Salento in difesa dei mari della Puglia, anche per riaffermare una
dignità da cittadini attivi e consapevoli.”
Articolo a cura di Michele Angelicchio