in sostanza “dio lo vuole?” Mi pare un pò bizzarro evocare la sfida alla natura come naturale ed insita nell’uomo. E mi pare altrettanto bizzarro sostenere che la cura dei territori e dei corsi d’acqua non sia un problema, così come chi ha un negozio si arrangi. Non sono case abusive, non mi pare di averl odetto. Sono case e palazzi costruiti, ora lo sappiamo ,ma temo lo sapessero anche quando le costruirono, criminalmente costruite in alveo e da abbattere. Dire che chi abita in quei luoghi si assuma tutti i rischi è poco interessante come ipotesi, anche perchè è sacrosanto e giusto che i rischi di tragedie sociali le assuma la società nel suo complesso. Le colpe delleamministrazioni sono state quelel di far dormire persone negli scantinati, ma sopratutto quelle di non aver abbattuto i palazzi ingombranti. Ovivio e scontato che l’allarme andava lanciato in alcune zone e non nelal città, a Di Negro non ci azzeccava nulla un allarme per il luogo. C’entrava però per gli abitanti che evitassero magari di andarsi a comprare la focaccia a Brignole. E le scuole andavano chiuse tout court, invitando le persone a starsene a casa nelle zone sicure. E’ stato fatto a Torino, perchè a Genova no? Il territorio è stato abbandonato e dilaniato da incuria e quant’altro. Non è una tesi mia personale ,lo stano dicendo gli ambientalisi, gli ecologisti e gli esperti di ogni parte d’Italia dove succedono tragedie di queste dimensioni.
Di qualcuno di loro, mi si consenta, mi fido.
↧
Commenti su Note a margine di una tragedia di gianni ferraris
↧