….“Tanti i miracoli.
Il più noto ma anche quello più caratteristico fu quello della resurrezione della vaccarella. Siamo nel 1799. I frati di S. Pasquale avevano una vitellina chiamata ‘Catarinella’che girava per le vie di Napoli e da tutti conosciuta, perché portava una targhetta di metallo con il nome di s. Pasquale. Alla sera la vitella si ritirava da sola in convento.
Una sera ciò non accadde e i frati addolorati si rivolsero ad Egidio, il quale la mattina dopo si recò dal macellaio della popolare zona della Pignasecca e, con dire determinato, gli disse: Prendi la chiave e la lanterna e seguimi nella grotta, Catarinella dove l’hai messa?. Il macellaio senza ribattere obbedì all’ordine e si recò nella grotta, un luogo refrigerato dove si conservava il cibo. La scena fu raccapricciante: la vitella era stata sezionata e scuoiata. Frate Egidio fece distendere dal furfante la pelle dell’animale e vi fece riporre tutti i pezzi, tanto da ricomporlo. Vi tracciò un segno di croce a voce alta disse: In nome di Dio e di s. Pasquale, alzati Catarinella e ….al convento.
Seguì un muggito: la vitella era viva…“
MA VI RENDETE CONTO…???
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Commenti su 7 febbraio. Sant’Egidio, compatrono di Taranto di franco
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