come segnalato nell’articolo la quantità di legname doveva essere utilizzata per la costruzione di una delle tante chiese che da lì ad un ventennio sarebbero state realizzate ex novo o ampliate a Nardò: la chiesa dell’Incoronata, San Domenico, il Carmine, Santa Chiara, la chiesa di S. Maria della Rosa, San Francesco d’Assisi, San Francesco da Paola. Come più volte ho scritto, la città in quel ventennio è un cantiere aperto e non a caso l’ho sempre considerato come il periodo aureo, il vero “rinascimento neritino”. Nello stesso periodo si formano le celebri maestranze neritine, con i Tarantino, Spalletta, Dello Verde, Riccio, Pugliese, che connoteranno tutta l’edilizia pubblica della città e di numerosi altri centri di Terra d’Otranto. Tanta ricchezza e tanta operosità, in apparenza inspiegabile per una cittadina di poco meno di 20.000 abitanti, l’ho sempre riportata al notevole numero di nobili famiglie viventi… ma su questo avremo modo di riparlarne
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