Sui tedeschi, sulla loro scarsa, a quanto pare, memoria storica ed emotiva (ma la seconda nasce dalla prima…) e sulle colpe immense che chiunque disponga a proprio piacimento dell’umanità altrui, comunque, si assume, non spendo neppure una parola.
Sull’Olocausto dico solo che coloro che lo negano dovrebbero, quanto meno, avere il coraggio (almeno una volta, prima di morire…) di partecipare ad un pubblico contraddittorio.
Difendo, invece (sembrerà strano…ma per poco), Martone dal cui periodo originale “Dobbiamo dire ai nostri giovani che se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato, se decidi di fare un istituto tecnico professionale sei bravo. Essere secchione è bello, almeno hai fatto qualcosa” sono state estrapolate le prime tre proposizioni per dargli addosso. Ma, dopo la difesa, formale, una domanda sostanziale che bypassa quella estrapolazione: “E quei giovani che si sono laureati a 22 anni, hanno subito conseguito, oltre ad altre specializzazioni, il dottorato e sono ancora precari, sono da considerarsi sfigati o vittime di un sistema, anche politico? Che si può fare per ovviare a questa situazione?”.
E, dopo la difesa e la domanda sostanziale, l’attacco (consideratelo pure malizioso…):
http://www.repubblica.it/rubriche/la-scuola-siamo-noi/2012/01/26/news/martone-28824446/