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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su Salento: un altro luogo dell’altrove? di Raffaella

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Parole sacre raccolte a ricamare un monito che ancora rimbomba nella mia coscienza, come spero faccia anche in quella di tutti i lettori di questo stupefacente scritto. Elio non usa mezzi termini nel denunciare ciò che è il contraltare di motti e facciate salentini, sebbene tutto il mondo sia paese. Solo ieri vedevo il video su Porto Miggiano con le falesie cementificate al pari di vittime di mafia smaltite in lugubri blocchi di cemento.
Sai, Elio, io penso che molti di noi sentano in cuor loro lo sdegno che tu traduci in splendide frasi ad effetto. Le sospensioni delle auto gridano vendetta ad ogni buca presa nelle strade(anche quelle principali) dei paesi e della stessa Lecce, ma l’ “intellighenzia” politica vuole impegnarsi piuttosto a realizzare la grandiosa Maglie-S. Maria di Leuca(un po’ come il ponte sullo stretto di Messina di contro alla SS 106, la strada della morte); una passeggiata in bicicletta nei viottoli di campagna non può finire che con il disgusto delle discariche a cielo aperto; il lungomare di Gallipoli(e dico Gallipoli, la perla dello Jonio)è costellato di cartacce ed escrementi di cane; e cosa dire dei pini di Nardò espiantati come canaglie? Il discorso degli ulivi, poi, è ormai storico e si può riassumere in poche parole: sfregio, rinnegamento e demenziale autolesionismo. Tutte cose che tu sai meglio di me, Elio, e che sono sotto gli occhi di tutti. A questo punto riporterei tutto in chiave nazionale perchè il salentino, come pure l’italiano medio, è quello che grida ‘Al lupo, al lupo!’ e poi non insegna ai propri figli a non gettare carte per terra, alle proprie mani a non disfarsi di vecchi divani e frigoriferi (per non parlare dell’eternit) nelle campagne pur di non pagare lo smaltimento dei rifiuti speciali, ai propri impulsi incivili a non imbrattare case e monumenti con bombolette di vernice spry, al proprio vizio e alla propria pigrizia a non riempire le spiagge di cicche di sigaretta, le pinete e le aree pic nic di piatti e bicchieri di plastica. Dobbiamo iniziare da noi, sono sempre stata d’accordo con questo tuo modo di pensare, caro Elio, ma purtroppo la coerenza ultimamente è diventata una sadica utopia. A voglia a denunciare ciò che in fondo si permette o che addirittura si collabora ad effettuare! Divorzio tra il cuore che è, come tu dici, campanilista e ultrà estremo, e passività, quella secondo cui la colpa è sempre di qualcun altro. E’ inutile, non s’impara mai dal passato e dalla conoscenza. E pensare che per una mela perdemmo il Paradiso!


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