Gent.mo,
pur volendo ritenere le proteste inglesi contro lo stato delle carceri del sud un espediente diplomatico, vi sono testimonianze italianissime sull’argomento. Da salentino non posso che ricordare Sigismondo Castromediano. Comunque, lo stato delle carceri non è certo l’argomento centrale per provare l’illiberalità borbonica, ma non si può negare la sua incidenza sull’opinione pubblica nazionale ed internazionale. Con questo non mi azzardo di certo ad affermare che nel resto d’Italia fosse tutto rose e fiori. Non erano di certo migliori le condizioni, ad esempio, delle “Fenestrelle” piemontesi, dove furono incarcerati tanti briganti e, per portare un altro esempio, casi di prigionia disumana come quella di Passannante, si ebbero in un carcere toscano (Portoferraio) dell’Italia unita.
Cari saluti