Perchè Mozart ha scritto il “Don Giovanni” e non il “Don Ippaziantonio”? Tempistiche diverse, lo so. Eppure i racconti di Giorgio gli avrebbero fornito un libretto non meno stupefacente di quello della sua opera lirica.
Il protagonista de ‘Le fidanzate’ di mezzo Salento è un giovanotto scaltro, un po’ libertino, in fondo ingenuo ma non meno pericoloso di una carica di dinamite. Di lui Mozart avrebbe potuto apprezzare la semplicità contadina, il concentrato della legge fisica dell’attrazione dei poli opposti e un’inventiva così fantasiosa da alimentare, volta per volta, il suo incosciente coraggio. Proprio così, Ippaziantonio, come il Don Giovanni, è un seduttore nato, ma a differenza di quello, ispira nei lettori tenerezza, simpatia. Il divertimento segue ogni passo delle sue rocambolesche avventure amorose, quelle in cui il povero disgraziato mette a ferro e fuoco risorse intellettive e pelle per non ottenere poi in cambio quasi niente. Definirei la sua una vera e propria strategia militare atta all’accerchiamento dell’amore su tutti i fronti e in ogni paese a portata di bicicletta. Che adorabile fanfarone e quanta maestria nella mano del suo ideatore, Giorgio Cretì, nel colorarlo del folclore salentino, nel riscaldarlo con i colori di luoghi e paesi che solo un pittore saprebbe rendere, nell’esaltare il suo ardore giovanile un po’ cieco e selvaggio, se pur tanto umano. Mozart avrebbe creato palco e pathos per quest’insolito latin lover campagnolo, Giorgio lo ha fatto oggi senza musica nè scene, ma solo con la sua arte, quella di trasformare l’inchiostro in realtà.
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Commenti su La fidanzata di Cerfignano di raffaellaverdesca
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