Dovrei partire tra meno di un’ora, ma rimango a leggere un po’ di Spigolature come un ultimo aggancio al bello. M’imbatto allora in questo divertente stralcio dello spettacolo in lingua salentina ideato da Alfredo Romano e appaludo e sorrido da dietro il mio computer come se fossi a teatro e per giunta in prima fila.
Noooo, no che non c’è pericolo di addormentarsi e fare una brutta figura stavolta! (Mi capitò con un monologo di Andrea Giordana pochi anni or sono) Questa volta c’è il Salento in scena, quello che ridendo ti fa riflettere, quello che sfoderando forza e furbizia ti fa capire i sacrifici e le umiliazioni di un popolo migrante in terra straniera, quello che accarezzando i ricordi fa rifiorire la bellezza davanti agli occhi dei civitonici ignari. ‘Fratelli d’Italia’ e ‘Fratelli del Mondo’, perchè non esiste posto che non abbia la stessa magia di quello da cui veniamo, perchè non c’è cultura da cui non possiamo imparare e tutto questo ce lo insegna il nostro Salento: in platea, tra il pubblico di questa serata di spettacolo, i leccesi avranno mescolato l’emozione alle risate, l’orgoglio d’appartenenza alla nostalgia dei loro paesi lontani. Questo è infatti il sentimento da rispettare in ogni razza e in ogni popolo.
Guardo l’orologio: devo andare! E chi le sente se no le strombazzate insofferenti dell’auto in smania di partenza! Mai visto una donna che invece di far attendere per il belletto lo fa per l’intelletto?
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