Per non correre il rischio di rimediare, dopo l’accusa di parzialità politica, anche quella di conflitto di interessi che si configurerebbe data la mia posizione di Spigola(u)tore e di parente dei titolari dell’azienda di cui si parla in questo post, mi soffermerò rapidamente solo sull’etimologia di alcune voci dialettali (per una l’amico Massimo ha tentato la trascrizione in italiano) anche se esse meriterebbero un apposito post:
càccamu (caldaia di rame stagnato) è dal greco kàkkabos=pentola a tre piedi (il passaggio della labiale -b- ad -m- non deve sorprendere più di tanto perché è presente, per esempio anche nel latino formìca rispetto al greco murmex.
marzòtica ha la stessa etimologia, solo quella, dell’italiano marzolina (formaggio fresco di bufala), a sua volta da marzolino (pregiato formaggio di pecora, molto delicato, prodotto con il latte delle mungiture del mese di marzo);
fiscarèddha diminutivo di fesca, che è da un latino *fisca(m), dal classico fiscus=cestello di giunchi, per traslato poi erario e nel periodo imperiale cassa privata dell’imperatore. Come faccio a non far notare come il fisco traesse a Roma origine dal mondo contadino (pastorale in particolare), che
molto probabilmente, era il solo a pagare le “tasse”? “Ecco il comunista!” proferirebbe subito un’interlocutrice… quella cui è dedicato il post di oggi. Calma! Oggi, per quanto riguarda il fisco, al mondo contadino si è sostituito quello dei lavoratori a reddito fisso e questa è una costante che dura da decenni con la benedizione della sinistra, della destra e del centro, indipendentemente dal detentore, in quel momento, del potere…;
litirnàru: l’italiano alaterno è dal latino alatèrnu(m); la forma dialettale denota la derivazione da una forma aggettivale *alaternàru(m) con aferesi di a-;
ruèzzulu trascritto in italiano con ruotolo (ma con tale nome, variante di rotolo, nessun vocabolario designa il nostro attrezzo; questa osservazione farà contento Pier Paolo Tarsi con il quale recentemente sull’argomento ho avuto un piacevolissimo scambio di idee), è (il Rohlfs lo riporta senza etimologia, stranamente perchè essa non comporta difficoltà di sorta) da un latino *rotèolu(m), diminutivo del classico rota così come mallèolum lo è di màlleus. Colgo l’occasione per ricordare che dal connesso verbo roteolàre deriva il nostro ruzzulàre usato nel senso letterale di masticare ed in quello traslato di borbottare (per questo si usa più spesso la forma intensiva ruzzulisciàre);
stamegna: vedi il post Dalla maglietta di lana grezza al formaggio…del 2 giugno u.s.
http://spigolaturesalentine.wordpress.com/2010/06/02/dalla-maglietta-di-lana-grezza-al-formaggio-dalle-batterie-alle-cellule-staminali-da/