Cara Francesca, ti scrivo come a un amica perchè è il cuore che ci accomuna tutti. Ogni uomo, lungo la sua strada terrena, perde qualcosa, si tratti di un amore, di un sogno o di una persona cara, il vuoto ci è compagno di viaggio. Un figlio è una parte di noi molto più di quello che fu la costola di Adamo per la prima donna, Eva. Sebbene, da genitori, ci esercitiamo a pensare che le nostre creature siano esseri a sè stanti dotati di caratteri e umori propri, è inutile ammettere qui la prevedibile sconfitta dinanzi all’istinto di assimilarli a noi. Non ho mai conosciuto Guido, ma ho vissuto altre storie di resa da parte di persone a me molto vicine. Da madre ti sarai chiesta milioni di volte dove sia stato il momento in cui hai sbagliato e in cui non hai capito, l’occasione che non hai colto e i segnali che non hai letto. Padre Angelo e tutti i tuoi amici storici e nuovi ti avranno dato conforto e risposte meravigliose, rasserenanti, visto che una risposta giusta non c’è mai.
Guido, a un certo punto, ha deciso d’interrompere la sua strada terrena e non perchè non ti amasse, ma forse solo perchè sentiva il bisogno di smettere di camminare per iniziare invece a volare in un mondo diverso, in un mondo in cui il corpo e l’anima avrebbero perso il loro peso schiacciante, in una dimensione in cui di colpo si sarebbe azzerata l’incertezza del futuro e l’incomunicabilità col presente, in una realtà capace di infrangere ogni debolezza dando in cambio solo luce. Chissà, Guido sarà stato un angelo curioso che a tutti i costi è voluto nascere da te per poi accorgersi di aver lasciato da qualche parte in cielo il suo scorrere divino. Penso che ora se ne sia riappropriato e mai lascerà il tuo piede avanzare solo su questa terra. Tante essenze virtuali vivono intorno a noi senza svelarsi, tante verità ci sono precluse, Francesca, e tanti sono i nostri limiti.
Una cosa è certa, ossia che quel giorno, ad Otranto, Guido non ha valutato a fondo quanto dolore ti avrebbe arrecato, o se anche ne avesse avuto coscienza, in cuor suo deve aver sentito di non avere scelta: permettigli allora di riparare adesso, giorno dopo giorno, con il suo soffio d’amore a scompigliarti i capelli, con la sua presenza muta, con il dono dell’ascolto e dell’amicizia vera, con la musica e il sostegno della condivisione e della fede.
Ci sono angeli nati per vivere sulla terra e angeli creati per vegliare su di noi dal cielo: tu li hai incontrati tutti.
Con sincero affetto,
Raffaella
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